Il Ftse Italia Servizi Finanziari termina con un leggero guadagno dello 0,2% e in linea all’omologo europeo (0,0%), risentendo della piccola frenata del comparto bancario (0,0%) e uniformandosi al Ftse Mib (+0,1%).
Sul versante internazionale si riducono in parte i timori per il rallentamento della crescita globale, con Usa e Cina che hanno firmato la fase 1 dell’accordo commerciale, anche se adesso c’è qualche preoccupazione legata al diffondersi del coronavirus con epicentro la Cina, in saliscendi.
Sul fronte italiano, l’esito delle recenti elezioni regionali ha rafforzato la tenuta del Governo appoggiato da PD e M5S, nonostante il crollo di quest’ultimo nella stessa tornata elettorale e alcuni screzi su determinate questioni, mentre gli ultimi dati hanno confermato la stagnazione dell’economia.
La leggera frenata del settore creditizio ha impattato in parte anche sui titoli dell’asset management, tra i quali sul Ftse Mib continua il buon momento di Banca Generali (+1,4%), dopo i risultati.
Sul listino principale riparte la corsa di Nexi (+4,5%), sempre al centro di rumor su possibili operazioni straordinarie e i cui risultati hanno confermato il trend di crescita.
Tra le Mid Cap lieve stop per Banca Ifis (-0,1%), che nel primo semestre ha in pipeline l’acquisto di 1,5-2 miliardi di Npl e divulgato i conti. In luce Cerved (+1%), al lavoro per valorizzare il credit management e che ha pubblicato i risultati, mentre rallenta doValue (-0,2%), che ha esaminato i conti preliminari.
Tra le Small Cap tiene Banca Intermobiliare (0,0%), alle prese con l’implementazione del nuovo piano strategico e che ha alzato il velo sui risultati.