Il Ftse Italia Servizi Finanziari termina con un calo dello 0,2% e allineato all’omologo europeo (-0,2%), beneficiando solo in parte degli acquisti sul comparto bancario (+1,6%) e risultando meno vivace del Ftse Mib (+0,4%).
Sul versante internazionale si riducono in parte i timori per il rallentamento della crescita globale, con Usa e Cina che hanno firmato la fase 1 dell’accordo commerciale, anche se adesso c’è qualche preoccupazione legata al diffondersi del coronavirus con epicentro la Cina, in saliscendi.
Sul fronte italiano, l’esito delle recenti elezioni regionali ha rafforzato la tenuta del Governo appoggiato da PD e M5S, nonostante il crollo di quest’ultimo nella stessa tornata elettorale, anche se ci sono contrasti su alcune questioni, mentre gli ultimi dati hanno confermato la stagnazione dell’economia.
L’andamento positivo del settore creditizio ha impattato in parte anche sui titoli dell’asset management, inclusa Azimut (+0,3%) sul Ftse Mib.
Sul listino principale ancora denaro su Nexi (+0,9%), sempre al centro di rumor su possibili operazioni straordinarie.
Tra le Mid Cap frena Banca Ifis (-1,3%), che nel primo semestre ha in pipeline l’acquisto di 1,5-2 miliardi di Npl. Realizzi su Cerved (-2,7%), al lavoro per valorizzare il credit management, mentre sale di poco doValue (+0,2%), che ha da poco alzato il velo su conti.
Ancora acquisti su illimity (+1,3%), sostenuta dagli ottimi risultati messi in luce dai conti trimestrali.
Tra le Small Cap ok Banca Intermobiliare (+0,7%), alle prese con l’implementazione del nuovo piano strategico e che ha alzato il velo sui risultati.