Il Ftse Italia Servizi Finanziari termina l’ottava con un calo del 2,1% e al di sotto dell’omologo europeo (-0,4%), risentendo della frenata del comparto bancario (-0,4%) e facendo peggio del Ftse Mib (-0,4%).
Sul versante internazionale si riducono in parte i timori per il rallentamento della crescita globale, con Usa e Cina che hanno firmato la fase 1 dell’accordo commerciale, anche se adesso c’è qualche preoccupazione legata al diffondersi del coronavirus con epicentro la Cina, in saliscendi.
Sul fronte italiano, l’esito delle recenti elezioni regionali ha rafforzato la tenuta del Governo appoggiato da PD e M5S, nonostante il crollo di quest’ultimo nella stessa tornata elettorale, anche se ci sono contrasti su alcune questioni, mentre gli ultimi dati hanno confermato la stagnazione dell’economia.
Il rallentamento del settore creditizio ha impattato anche sui titoli dell’asset management, tra i quali scattano i realizzi su Azimut (-6,9%), con Timone Fiduciaria che tramite Abb ha ceduto l’1,8 per cento.
Sul listino principale in grande spolvero Nexi (+5,5%), sempre al centro di rumor su possibili operazioni straordinarie.
Tra le Mid Cap rallenta Banca Ifis (-1,9%), alle prese con l’implementazione del piano industriale e che ha piazzato un bond. Frena Cerved (-0,4%), al lavoro per valorizzare il credit management, mentre sale doValue (+1,5%).
Preme sull’acceleratore illimity (+8,2%), che nel 2019 ha concluso sostanzialmente la fase di start-up.
Tra le Small Cap stop per Banca Intermobiliare (-2,2%), alle prese con l’implementazione del piano strategico. In luce Banca Sistema (+5,3%).