Nell’ultima settimana l’indice Infrastrutture Italiane ha ceduto il 30,1%, sottoperformando al tempo stesso il Ftse Mib (-23,3%) e il corrispondente indice settoriale europeo (-20,2%).
La diffusione del coronavirus ha scatenato il panico sui mercati, in particolare nella seduta di giovedì in cui il listino milanese ha registrato la peggior variazione di sempre, mentre Wall Street ha messo a segno la sessione più negativa dal 1987. Pesante anche il petrolio dopo il mancato accordo fra Opec e Russia sui tagli alla produzione.
A scatenare le vendite, anche le prime risposte di governi e banche centrali per contrastare la pandemia, giudicate troppo deboli. In particolare, la Bce si è limitata ad incrementare gli acquisti di titoli, senza tagliare i tassi. Dalla Fed ci si attende questa settimana una riduzione del costo del denaro pari all’1 per cento.
Atlantia ha ceduto il 38,9% nell’ultima ottava. La società ha reso noto che, in relazione alla delibera del Cda della controllata Autostrade per l’Italia di differimento dei termini di approvazione del bilancio per acquisire un quadro completo per la redazione del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2019, il Cda di Atlantia ha deliberato di differire al 28 aprile 2020 la data della riunione per l’approvazione del bilancio 2019.
Aeroporto di Bologna (-12,7%) ha reso noto che, sulla base delle informazioni disponibili ad oggi, per il mese di marzo è prevedibile una riduzione dei movimenti intorno al 60% rispetto al 2019.
Rai Way (-15,4%) ha presentato i conti al 31 dicembre 2019 e il nuovo piano industriale 2020-2023.
Inwit (-18,3%) dopo l’ok della Commissione Europea all’integrazione delle infrastrutture passive di rete di INWIT e Vodafone Italia, che darà il via alla seconda più grande towerco quotata in Europa, con un portafoglio di oltre 22.000 torri.
Enav (-20,8%) ha chiuso il 2019 con risultati in crescita, beneficiando anche di un deciso aumento delle unità di servizio sia per il traffico di rotta (+6,5%) che di terminale (+3,5%). Enav ha realizzato ricavi totali consolidati per 902,9 milioni, in aumento dell’1,5% rispetto al 2018, con una forte crescita dei ricavi da attività operativa, in parte riassorbita dal meccanismo del balance.
FNM (-20,8%) ha sottoscritto i contratti di cessione delle partecipazioni detenute in Locoitalia (51%) e Fuorimuro Servizi Portuali e Ferroviari (49%).