Nella scorsa ottava il settore moda ha evidenziato un -14,4 per cento, facendo comunque meglio del corrispondente europeo (-15,6%) e del Ftse Mib (-23,3%).
Ottava in cui il focus è rimasto sul grave problema dell’epidemia da Covid-19 nonché sugli annunci degli interventi di Stati Uniti e Bce che non hanno però convinto gli investitori.
Interventi quali il blocco dei voli negli Usa dall’Europa per 30 giorni e quelli fiscali annunciate da Trump nonché l’incremento di acquisti di titoli da parte della Bce (120 miliardi aggiuntivi fino a fine anno), che ha inoltre lasciato invariati i tassi.
La Federal Reserve ha annunciato l’acquisto di obbligazioni di diverse scadenze per complessivi 37 miliardi di dollari, oltre ad una massiccia iniezione di 1.500 miliardi di dollari nel mercato dei pronti contro termine e un nuovo Quantitative easing da 60 miliardi.
Tornando al comparto, Crollano le big, Moncler e Ferragamo, in calo rispettivamente dell’11,9 e del 19,9 per cento.
Ferragamo ha approvato i conti 2019. Numeri da cui sono emersi ricavi a 1.377 milioni (+2,3% rispetto ai 1.347 milioni dell’esercizio 2018, +1,3% a tassi di cambio costanti) e un utile netto del escluso IFRS16 a 92 milioni (+1,7% rispetto ai 90 milioni dell’esercizio 2018).
La società ha approvato la sottoscrizione di un accordo per l’acquisizione del 100% di Arts per complessivi 11,3 milioni.
Tra le Mid, Brunello Cucinelli (-8,2%) nel 2019 ha riportato un utile netto normalizzato a 49,3 mln (+7,1%).
Tod’s (-14,5%) ha approvato i conti dell’esercizio 2019, con ricavi e utile netto in calo, rispettivamente del 2,6% e del 1,8 per cento. Il CdA proporrà ai soci la distribuzione di un dividendo per azione pari a 0,60 euro, che corrisponde ad un pay-out sull’utile netto del gruppo di circa il 43%.
Tra le Small, BasicNet (-13,3%) ha diffuso i conti 2019, che hanno una evidenziato una gestione operativa in crescita a doppia cifra.
Geox (-15,5%), in considerazione dell’attuale emergenza COVID-19, ha ritenuto opportuno sospendere temporaneamente l’attività di tutti i propri 150 negozi a gestione diretta (DOS) presenti in Italia.
A inizio settimana l’azienda calzaturiera ha approvato i conti del 2019, con ricavi a 805,9 milioni (-2,6% a cambi correnti, -3,3% a cambi costanti), Ebit rettificato in deficit di 3,0 milioni (15,2 milioni nel 2018), risultato netto rettificato negativo per 10,6 milioni (+2 milioni nel 2018).
Caleffi (-17,7%) ha avviato un programma di acquisto di azioni proprie per un controvalore massimo stabilito in 45mila euro.
Safilo (-24,3%) ha chiuso il 2019 con una perdita netta adjusted di 4 milioni. Inoltre la società ha siglato con Isabel Marant un nuovo accordo di licenza globale della durata di dieci anni.
La società attiva nell’occhialeria ha presentato ai dipendenti i dettagli dell’accordo raggiunto con le organizzazioni sindacali e le rsu per l’applicazione dei contratti di solidarietà e di incentivi all’esodo riservati ai 400 lavoratori in esubero dello stabilimento di Longarone.
Aeffe (-33,8%) ha invece chiuso il 2019 con ricavi consolidati pari a 351,4 milioni, saliti dell’1,4% a cambi correnti e dell’1,2% a cambi costanti. L’utile di gruppo con effetto IFRS 16 è stato pari a 11,7 milioni mentre al netto dell’effetto IFRS 16 è stato pari a 12,3 milioni, rispetto all’utile di 16,7 milioni del 2018.