Reno de Medici ha comunicato ieri a mercati chiusi i risultati dell’esercizio 2019, che ha visto ricavi per 701,6 milioni, in aumento del 15,8% rispetto ai 606 milioni del 2018. I volumi di vendita si sono attestati a 1.174 mila tonnellate rispetto alle 1.020 mila del 2018.
La crescita dei ricavi è dovuta al consolidamento di RDM Barcelona Cartonboard, avvenuto il 31 ottobre 2018, senza il cui contributo i ricavi sarebbero diminuiti di 15,3 milioni. Un calo che riflette la riduzione dei prezzi di vendita del segmento White Lined Chipboard (per lo più nella seconda metà dell’esercizio) e il calo dei volumi nel segmento Folding Box Board.
A livello di gestione operativa, l’Ebitda è pari a 72,4 milioni in aumento del 14,6% rispetto al 2018, con il relativo margine al 10,3% (-10 punti base).
L’Ebit si è attestato a 30,4 milioni, in diminuzione del 22,6% rispetto ai 39,3 milioni dell’esercizio precedente, risentendo della svalutazione di immobilizzazioni per 9,5 milioni della controllata francese La Rochette, di maggiori ammortamenti per allargamento del perimetro di consolidamento e dell’applicazione del nuovo principio contabile IFRS16.
Il gruppo ha chiuso l’esercizio con un utile netto di 15,6 milioni, in calo del 45% rispetto ai 28,4 milioni del 2018, scontando maggiori oneri finanziari, solo parzialmente compensati dalle minori imposte.
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2019 è pari a 52 milioni, in miglioramento rispetto ai 66,8 milioni del 2018.
Riguardo l’outlook di breve termine, il management mantiene aspettative positive, grazie alla moderata ripresa della domanda e al favorevole andamento dei prezzi delle materie prime e dei costi energetici.
Infine, il CdA ha proposto la distribuzione di un dividendo di 0,008 euro per azione ordinaria e di 0,0245 per azione di risparmio (data di stacco della cedola 11 maggio 2020).