Utility (-2,7%) – Snam (+0,4%) unica positiva tra le Big

Ieri il Ftse Italia Servizi Pubblici ha ceduto il 2,7%, facendo comunque meglio del corrispondente europeo (-3,7%) e del Ftse Mib (-6,1%).

Altra giornata in rosso per le borse europee e internazionali, nonostante gli stimoli delle banche centrali per iniettare liquidità nel sistema e sostenere l’economia. La Fed ha tagliato i tassi dell’1% portandoli in prossimità dello 0% e ha avviato un QE da 700 miliardi di dollari. Misure analoghe anche dalla Boj, mentre dal Fmi è arrivato l’impegno per 1000 miliardi di prestiti, ma il sentiment resta deteriorato dall’incertezza a causa della diffusione del Covid-19 e le sue conseguenze sulla crescita globale.

Sull’obbligazionario torna a impennarsi lo spread Btp-Bund, in rialzo di 28 punti base a 261 bp con il rendimento del decennale italiano al 2,15% dopo l’approvazione del decreto “Cura Italia” da 25 miliardi.

Tornando alle società del comparto, tra le Big, unica a chiudere in territorio positivo è Snam (+0,4%).

Su Terna (-2,7%) Fitch Ratings ha confermato il rating di lungo termine (IDR) a “BBB +” con Outlook stabile. Mentre Scope Rating ha confermato il rating di lungo termine dell’emittente ed il rating del debito senior non garantito di Terna a ‘A-‘, un notch al di sopra di quello della Repubblica Italiana, con Outlook stabile.

Tra le Mid, acquisti solo su Ascopiave (+3,6%) che ha archiviato il 2019 con un Ebitda è salito del 6,9% a 44,9 milioni. Il Cda proporrà ai soci la distribuzione di un dividendo pari a 0,2133 euro per azione.

In coda troviamo Erg (-9,2%).

Tra le Small, Acsm Agam cede l’8,8 per cento nel giorno dei conti 2019, con un Ebitda prima delle partite non ricorrenti è pari a 66,2 milioni.

Il Cda della multiutility lombarda ha anche approvato il piano industriale al 2020-2024, investimenti per 343,5 milioni e pay out medio al 90%.