I soci di Davide Campari-Milano hanno oggi approvato con tempismo da guiness dei primati il trasfrimento della sede legale ad Amsterdam, Olanda, con contestuale trasformazione in Naamloze Vennootschao (N.V.) avente denominazione Davide Campari-Milano N.V.
Non male per una realtà italiana, che, con tempismo perfetto, abbandona il Paese che le ha dato i natali per andare fra le braccia della nazione che proprio ieri, confermando un’avversità che dura da troppo tempo, ha respinto con forza la proposta avanzata dall’Italia, poi condivisa da otto Paesi dell’Unione, Francia inclusa, sull’emissione di Corona Bond finalizzati ad un forte piano di finanziamenti anti recessione.
Non male per la nuova Davide Campari.-Milano N.V. che, sicuramente, potrà risparmiare in termini di imposte sul reddito, grazie alle condizioni di favore che l’Olanda può permettersi di offrire per attrarre le aziende a danno di altri Paesi membri della stessa Unione non curante dei danni che questo comportamento arreca ai cittadini di una comunità che dovrebbe essere unità negli interessi e negli intenti.
Non male neppure per quella Europa che non perde occasione per dimostrare ai cittadini del vecchio Continente la valenza dell’Unione ed i vantaggi che può apportare.
Complimenti ai soci di Campari, ai rappresentanti del Governo olandese e agli altri partecipanti alle istituzioni che con forza estrema si oppongono ad ogni intervento degno di nota per combattere quegli effetti recessivi da pandemia Covid 19 che potrebbero essere dirompenti e distruttivi per l’Europa stessa.
Scenario ben rappresentato nell’intervista rilasciata ieri al Financial Times da Mario Draghi, ex Governatore della Bce e riproposta sempre ieri sul nostro portale (Nell’Helicopter Money di Draghi le banche diventano agenzia pubblica).