Ieri l’indice Ftse Italia Servizi Pubblici ha riportato un -1,3%, sottoperformando il corrispondente indice europeo (-0,8%) e il Ftse Mib (-0,2%).
Nell’Eurozona si attende ancora una risposta coordinata alla crisi dopo il nulla di fatto nella riunione di martedì dell’Eurogruppo. Le discussioni sugli strumenti da adottare per contrastare gli effetti economici della pandemia riprenderanno oggi, ma permangono contrasti sull’utilizzo del Mes e sugli eurobond e si teme che gli stimoli possano arrivare troppo tardi o risultare insufficienti.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si attesta a 194 punti base dopo aver superato in mattinata quota 200 bp, con il rendimento del decennale italiano all’1,64 per cento.
Tornando alle società del comparto, seduta all’insegna della lettera per le big. Tra queste, tuttavia, Terna riesce ad arginare chiudendo sulla parità.
Nel nuovo Piano di Sviluppo 2020 il gestore della rete elettrica nazionale ha stanziato per il prossimo decennio oltre 14 miliardi di investimenti (+7% rispetto al piano precedente) per abilitare la transizione energetica sostenibile e favorire la piena integrazione delle fonti rinnovabili per un sistema sempre più decarbonizzato.
Più arretrata Snam (-3%) che ha sottoscritto con RINA un Memorandum of Understanding per avviare una collaborazione nel settore dell’idrogeno. Obiettivo è quello di realizzare l’ampio potenziale dell’idrogeno come vettore energetico fondamentale per la lotta ai cambiamenti climatici e la decarbonizzazione delle industrie.
Hera (-3,6%) ha pubblicato il bilancio di sostenibilità 2019. L’Ebitda “a valore condiviso”, ovvero la quota parte di margine operativo lordo che deriva dalle attività di business in grado di rispondere agli obiettivi dell’Agenda ONU, è stato di 422,5 milioni, in crescita del 13% rispetto al 2018 e pari al 39% del totale (1.085 milioni, +5,2% a/a).
Tra le mid, altra giornata di acquisti su Falck (+4,5%), mentre tra i titoli a minore capitalizzazione prese di beneficio su Acsm Agam (-5,6%).