Banche (-1,3%) – In evidenza Ubi (+1,8%) nella settimana

Il Ftse Italia Banche chiude l’ottava con un ribasso dell’1,3% e in linea all’analogo europeo (-1,8%), frenando anche il Ftse Mib (-1,2%).

Sul versante internazionale le preoccupazioni restano legate al diffondersi del coronavirus nel Mondo (anche se sembrano esserci segnali di rallentamento), a cui governi e banche centrali stanno ponendo in essere varie manovre per farvi fronte, anche se nel caso europeo resta ancora qualche frizione su come procedere pur avendo trovato un accordo di principio.

Anche sul fronte italiano restano forti timori legati al coronavirus dopo i molti contagi (anche se sembra manifestarsi una stabilizzazione), per i riflessi negativi sull’economia che porteranno secondo stime governative a un crollo del Pil pari all’8% per il 2020. Il Governo sta lavorando a un nuovo decreto (da 55 miliardi) dopo il Cura Italia (25 miliardi).

In questo contesto, con lo spread Btp-Bund che ha oscillato tra i 240-260 pb, sul comparto bancario sono prevalse le vendite.

Sul Fste Mib bene Ubi (+1,8%), su cui Intesa Sanpaolo (-2,4%) ha ribadito la validità dell’Ops in attesa dell’assemblea di oggi che dovrà dare il via libera all’aumento di capitale a servizio dell’operazione.

Vendite su UniCredit (-2,5%), che ha annunciato maggiori rettifiche nel primo trimestre a causa del Covid-19, e Bper (-5,3%), la cui assemblea ha approvato un aumento di capitale fino al massimo di 1 miliardo a servizio dell’acquisizione degli sportelli nell’ambito dell’Ops Intesa Sanpaolo-Ubi.

Sul Mid Cap stop per Mps (-2,7%), con il piano di uscita del Tesoro che potrebbe subire uno slittamento a causa del Covid-19 e con lo stesso Mef che ha scelto i nuovi vertici della banca e, soprattutto Creval (-6,2%), i cui soci hanno votato l’azione di responsabilità contro gli ex vertici.

Tra le Small Cap focus su Carige, che adesso è tornata a concentrarsi sull’attività ordinaria, anche in vista della riammissione in Borsa.