Il Ftse Italia Banche chiude con un rialzo del 2,4% e al di sotto dell’analogo europeo (+5%), sostenendo anche il Ftse Mib (+2,2%).
Sul versante internazionale le preoccupazioni restano legate al diffondersi del coronavirus nel Mondo (anche se sembrano esserci segnali di rallentamento), a cui governi e banche centrali stanno ponendo in essere varie manovre per farvi fronte, anche se nel caso europeo resta ancora qualche frizione su come procedere pur avendo trovato un accordo di principio.
Anche sul fronte italiano restano forti timori legati al coronavirus dopo i molti contagi (anche se sembra manifestarsi una stabilizzazione), per i riflessi negativi sull’economia che porteranno secondo stime governative a un crollo del Pil pari all’8% per il 2020. Il Governo sta lavorando a un nuovo decreto (da 55 miliardi) e, nel frattempo, ha dato il via libera alla riapertura scaglionata delle attività produttive.
In questo contesto, nonostante lo spread Btp-Bund risalito in area 225 pb (dopo che Fitch ha abbassato il rating sull’Italia pur migliorando l’outlook), il comparto bancario ha proseguito il rimbalzo.
Sul Fste Mib in evidenza Intesa Sanpaolo (+2,3%), la cui assemblea ha dato il via libera all’aumento di capitale a servizio dell’Ops su Ubi (+0,8%), che andrà avanti anche in caso di adesioni pari al 50%+1 azione. Ben intonato Banco Bpm (+2,5%), il cui Ad Giuseppe Castagna ha detto che potrebbero essere possibili nuovi tagli.
Sul Mid Cap tiene Mps (+0,4%), con il piano di uscita del Tesoro che potrebbe subire uno slittamento a causa del Covid-19 e con lo stesso Mef che ha scelto i nuovi vertici della banca.
Tra le Small Cap focus su Carige, per cui sembra allontanarsi il ritorno in Borsa e con il cda che ha dato il via libera al raggruppamento delle azioni.