Nell’esercizio 2019-20 i ricavi di Alstom sono cresciuti dell’1,6% a/a da 8,1 miliardi a 8,2 miliardi grazie alla migliore performance in Europa (+15,1% a 4,7 miliardi, 57,0% del totale) parzialmente assorbita dai cali di fatturato in APAC (-3,5% a 889 milioni, 10,8% del totale), nelle Americhe (-12,9% a 1,3 miliardi, 15,6% del totale) e nell’area Medio Oriente & Africa (-16,6% a 1,4 miliardi, 16,5%% del totale).
Nel periodo appena concluso gli ordini acquisiti sono stati pari a 9,9 miliardi (12,1 miliardi nell’esercizio precedente) per un backlog complessivo di 40,9 miliardi (40,5 miliardi alla fine del 2018-19).
L’Ebitda è aumentato del 5,4% da 701 milioni (8.7% dei ricavi) a 739 milioni (9,0% del fatturato) e l’Ebit è a sua volta cresciuto del 33,6% da 408 milioni (5,1% dei ricavi) a 545 milioni (6,6% del fatturato).
Infine, poiché il 2018-19 aveva beneficiato di un risultato delle discontinued operations pari a eur 248 milioni (21 milioni nell’esercizio appena concluso), di un più favorevole carico fiscale e migliori utili da partecipazioni, l’utile netto è sceso del 31,4% da 681 milioni (8,4% dei ricavi) a 467 milioni (5,7% del fatturato).
Al 31 marzo 2020 la posizione finanziaria netta era positiva e pari a 2,1 miliardi, in aumento rispetto agli 1,1 miliardi al 31 marzo 2019.