Utility (-1,6%) – In controtendenza Hera (+2,7%)

Ieri l’indice Ftse Italia Servizi Pubblici ha riportato un -1,6%, al di sotto del corrispondente indice europeo (-1,1%) e del Ftse Mib (-0,3%).

Una seduta all’insegna cautela nella quale l’attenzione si è mantenuta non solo sul graduale rallentamento dei contagi da coronavirus e il moderato allentamento dei lockdown da parte di vari Stati, ma anche sui dati macroeconomici negativi.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si attesta a 239 punti base con il rendimento del decennale italiano all’1,87%. Venerdì sera Moody’s ha lasciato invariato il giudizio sull’Italia mentre Dbrs ha mantenuto il rating ’BBB’ (high) ma ha ridotto l’outlook da stabile a negativo.

Tornando alle società del comparto, tra le big unica in territorio positivo Hera che ha portato a casa il 2,7 per cento. Ricordiamo che domani 13 maggio  il Cda della multiutility bolognese si riunirà per l’approvazione dei risultati trimestrali al 31 marzo 2020.

Tra le mid, acquisti su Acea (+1,9%). In flessione invece Ascopiave (-0,6%) che ha chiuso i primi tre mesi del 2020 con un utile netto diminuito del 40,4% a 13 milioni.

In coda Iren (-2,7%) alla vigilia della trimestrale.

Tra i titoli a minore capitalizzazione, arginano Edison e algoWatt, che hanno chiuso invariate.

In ultima posizione Acsm Agam (-1,9%) che nel primo trimestre 2020 ha registrato ricavi in calo (-10,6%), Ebitda stabile a circa 25 milioni e utile netto dei soci in crescita dell’8,85 a 9 milioni.

Inoltre i soci della multiutility lombarda hanno approvato il bilancio 2019 e la proposta di distribuzione di un dividendo unitario lordo pari a 0,08 euro.

Infine, sull’internazionale, Veolia ha pubblicato i conti 1Q 2020.