Lieve miglioramento per il traffico aereo, in scia alla graduale riapertura dopo i lockdown determinati dall’emergenza coronavirus. Secondo quanto comunicato dalla International Air Transport Association (IATA), il numero di voli giornalieri a livello globale ha registrato un incremento del 30% fra il minimo toccato il 21 aprile e il 27 maggio.
Numeri ancora poco significativi rispetto al crollo del 94,3% su base annua riportato complessivamente nel mese di aprile, ma che segnalano come il punto più basso sia stato toccato e la ripresa, seppur difficoltosa, sia cominciata.
In Italia, secondo i dati raccolti da Assaeroporti, nel mese di marzo 2020 gli scali italiani hanno perso 12 milioni di passeggeri, ad aprile 16 milioni e a maggio, stando alle prime proiezioni, 17 milioni. In tre mesi il sistema aeroportuale nazionale ha registrato quindi una contrazione di 45 milioni di passeggeri, rispetto a un anno fa.
“È il peggior calo di sempre, siamo in presenza di tre mesi di blocco totale del trasporto aereo”, ha dichiarato il Presidente di Assaeroporti Fabrizio Palenzona. “Le prossime settimane saranno decisive per porre le basi della ripartenza di un settore strategico per il nostro Paese”.
Basti ricordare che in Italia il 40% dei visitatori stranieri arriva in aereo, a dimostrazione del ruolo essenziale degli aeroporti per lo sviluppo del turismo. I due comparti muovono complessivamente circa il 17% del PIL nazionale e, senza adeguati interventi di sostegno, le ricadute si profilano drammatiche. Per il sistema del trasporto aereo, nel 2020, in Italia si stimano un calo del traffico passeggeri di circa 120 milioni e perdite per circa 1,6 miliardi.
Quello del trasporto aereo è un settore determinante per la ripresa socioeconomica dell’Italia, che deve essere sostenuto attraverso misure a favore dell’intera filiera. In particolare, secondo Assaeroporti, occorre mettere a disposizione delle imprese aeroportuali risorse accessibili, attraverso la creazione di un fondo dedicato che compensi i gestori e gli altri operatori del settore per i danni subiti e consenta di ripartire guardando al futuro, preservando i livelli occupazionali e garantendo la realizzazione degli investimenti.