Il Ftse Italia Servizi Finanziari termina la settimana con un deciso calo dell’8,8% e sotto-performando l’omologo europeo (-6,5%), risentendo del significativo stop del comparto bancario (-7,8%) e facendo peggio del Ftse Mib (-6,4%).
Sul versante internazionale le preoccupazioni restano legate al diffondersi del coronavirus nel Mondo (anche se ci sono segnali di rallentamento), a cui governi e banche centrali stanno ponendo in essere varie manovre per farvi fronte, con il focus che resta sulla velocità di recupero dell’economia, anche alla luce delle parole del presidente della Fed, Jerome Powell.
Anche sul fronte italiano restano forti timori legati al coronavirus dopo i molti contagi (anche se sembra manifestarsi una riduzione), per i riflessi negativi sull’economia che porteranno secondo stime a un forte crollo del Pil nel 2020 (oltre l’8%), nonostante il Governo stia tentando di arginare la situazione.
Il deciso rallentamento del settore creditizio ha impattato in larga parte anche sui titoli dell’asset management, ad eccezione di Fineco (+2,8%) sul Ftse Mib.
Sul listino principale ritraccia Nexi (-4,5%), che potrebbe beneficiare delle proposte avanzate dalla task force guidata da Vittorio Colao per incentivare l’uso dei pagamenti digitali e che ha siglato una nuova partnership. Sotto pressione Exor (-12,1%), mossasi in scia all’andamento delle principali controllate quotate e che prosegue l’Opa su Gedi.
Tra le Mid Cap in rosso Banca Ifis (-9,9%), che ha da poco acquistato la quota di maggioranza di Farbanca, Cerved (-7,7%) e doValue (-8,2%), che ha da poco concluso l’acquisto dell’80% di FPS.
Tra le Small Cap male Banca Intermobiliare (-7,8%), alle prese con l’implementazione del piano strategico.