Banche (+2,1%) – Ben intonate le Big Cap

Il Ftse Italia Banche chiude con un rialzo del 2,1% e al di sotto dell’omologo europeo (+3,2%), sostenendo anche il Ftse Mib (+1,9%).

Sul versante internazionale le preoccupazioni restano legate al diffondersi del coronavirus nel Mondo (anche se ci sono segnali di rallentamento), a cui governi (con alcune divergenze) e banche centrali stanno ponendo in essere varie manovre per farvi fronte, con il focus che resta sulla velocità di recupero dell’economia, anche alla luce di una potenziale seconda ondata di contagi.

Anche sul fronte italiano restano forti timori legati al coronavirus dopo i molti contagi (anche se sembra manifestarsi una riduzione), per i riflessi negativi sull’economia che porteranno secondo stime a un forte crollo del Pil nel 2020 (oltre l’8%), nonostante il Governo stia tentando di arginare la situazione.

In questo contesto, nonostante lo spread Btp-Bund sceso in area 165-170 pb, il comparto bancario ha portato a casa una seduta vivace, sostenuta anche dalle parole di Andrea Enria, responsabile della Vigilanza BCE, che in un’intervista ha aperto a potenziali M&A nel settore.

Sul Ftse Mib bene Intesa Sanpaolo (+1,7%), in attesa dell’ok di Consob al prospetto relativo all’Ops su Ubi (+2,9%) e che ha lanciato la nuova divisione Cib. In luce Banco Bpm (+2,8%) e UniCredit (+2,3%), che ha collocato un bond. Più arretrata Mediobanca (+0,5%), che ha avviato un buy-back su certificati per circa 60 milioni e in attesa della decisione della Vigilanza sulla richiesta presentata da Leonardo Del Vecchio.

Sul Mid Cap rally di Mps (+7,4%), in attesa di aggiornamenti sulla possibile operazione di de-risking. In recupero Bper (+2,5%), al secondo giorno su questo segmento.

Tra le Small Cap focus su Carige, per cui sembra allontanarsi il ritorno in Borsa al momento.