Il Ftse Italia Banche chiude l’ottava con un ribasso del 2,3% e in linea all’omologo europeo (-2,2%), frenando anche il Ftse Mib (-2,5%).
Sul versante internazionale le preoccupazioni restano legate al diffondersi del coronavirus nel Mondo (anche se ci sono segnali di rallentamento), a cui governi (con alcune divergenze) e banche centrali stanno ponendo in essere varie manovre per farvi fronte, con il focus che resta sulla velocità di recupero dell’economia, anche alla luce di una potenziale seconda ondata di contagi.
Anche sul fronte italiano restano forti timori legati al coronavirus dopo i molti contagi (anche se sembra manifestarsi una riduzione), per i riflessi negativi sull’economia che porteranno secondo stime a un forte crollo del Pil nel 2020 (oltre l’8% e anche il 10%), nonostante il Governo stia tentando di arginare la situazione.
In questo contesto, con lo spread Btp-Bund risalito in area 175-180 pb, il comparto bancario ha frenato dopo il recente rally.
Sul Ftse Mib contiene il calo Intesa Sanpaolo (-1,5%), che ha ricevuto l’ok della Consob al prospetto relativo all’Ops su Ubi (-1,3%), che partirà il prossimo 6 luglio. Dall’integrazione di Ubi Intesa Sanpaolo stima un utile non inferiore a 5 miliardi nel 2022.
Sprofonda Mediobanca (-11%), in attesa della decisione della Vigilanza sulla richiesta di Leonardo Del Vecchio di salire nel capitale e che ha avviato un buy-back su certificati per circa 60 milioni. In rosso UniCredit (-4,2%), che ha collocato un bond.
Sul Mid Cap scatta Mps (+5,3%), aspettando a breve di novità sulla possibile operazione di de-risking. In spolvero Popolare di Sondrio (+4,5%), concentrata sul de-risking. Vendite su Bper (-7,9%) nella prima settimana sul Mid Cap.
Tra le Small Cap focus su Carige, per cui sembra allontanarsi il ritorno in Borsa al momento.