Il Ftse Italia Servizi Finanziari termina la settimana con un pesante calo del 5,2% e facendo nettamente peggio dell’omologo europeo (-1,1%), risentendo dello stop del comparto bancario (-2,3%) e sotto-performando il Ftse Mib (-2,5%).
Sul versante internazionale le preoccupazioni restano legate al diffondersi del coronavirus nel Mondo (anche se ci sono segnali di rallentamento), a cui governi (con alcune divergenze) e banche centrali stanno ponendo in essere varie manovre per farvi fronte, con il focus che resta sulla velocità di recupero dell’economia, anche alla luce di una potenziale seconda ondata di contagi.
Anche sul fronte italiano restano forti timori legati al coronavirus dopo i molti contagi (anche se sembra manifestarsi una riduzione), per i riflessi negativi sull’economia che porteranno secondo stime a un forte crollo del Pil nel 2020 (oltre l’8% e anche il 10%), nonostante il Governo stia tentando di arginare la situazione.
Il rallentamento del settore creditizio ha impattato anche sui titoli dell’asset management, tra i quali sul Ftse Mib contiene il ribasso sotto il 2% Banca Generali (-1,8%), che ha attivato finanziamenti per 40 milioni a favore delle Pmi.
Sul listino principale resiste Nexi (0,0%), tornata nei giorni scorsi al centro dei rumor su una potenziale aggregazione con Sia e che ha siglato un nuovo accordo. Male Exor (-4%), impattata anche dallo stacco cedola e che ha riaperto i termini di un bond e che prosegue l’Opa su Gedi.
Tra le Mid Cap frena Banca Ifis (-3,8%), su cui Fitch ha confermato il rating. Tiene Cerved (0,0%), mentre rallenta doValue (-3,9%). Ok Banca Farmafactoring (+2,3%), che ha approvato l’incorporazione di Depobank. In rosso DeA Capital (-13,1%), dopo lo stacco del dividendo.
Tra le Small Cap denaro su Banca Intermobiliare (+1,4%), alle prese con l’implementazione del piano strategico. Lettera su Banca Sistema (-4,7%), che ha ricevuto l’ok di Bankitalia all’acquisto del credito su pegno da Intesa Sanpaolo.