Il Ftse Italia Banche chiude con una flessione dello 0,2% e in linea all’omologo europeo (-0,4%), frenando anche il Ftse Mib (-0,6%).
Sul versante internazionale le preoccupazioni restano legate al diffondersi del coronavirus nel Mondo (anche se ci sono segnali di rallentamento), a cui governi (con alcune divergenze) e banche centrali stanno ponendo in essere varie manovre per farvi fronte, con il focus che resta sulla velocità di recupero dell’economia, anche alla luce di una potenziale seconda ondata di contagi e in attesa di un possibile vaccino.
Anche sul fronte italiano restano forti timori legati al coronavirus dopo i molti contagi (anche se si sta manifestando una riduzione), per i riflessi negativi sull’economia che porteranno secondo stime a un forte crollo del Pil nel 2020 (oltre l’8% e anche il 10%), nonostante il Governo stia tentando di arginare la situazione.
In questo contesto, con lo spread rimasto in area 165 pb, il comparto bancario ha visto una piccola battuta d’arresto.
Su Ftse Mib tiene Intesa Sanpaolo (0,0%), che prosegue l’Ops promossa su Ubi (-1,3%), con quest’ultima che nel caso rimanesse indipendente accelererebbe il processo di M&A. In evidenza Banco Bpm (+1%), il cui presidente Massimo Tononi ha smentito le ipotesi di un’aggregazione.
Sul Mid Cap frena ancora Mps (-0,9%), con il Tesoro che ha confermato le tempistiche di uscita entro il 2021. Scatta nuovamente Bper (+5,6%), che ha accelerato il de-risking.
Tra le Small Cap focus su Carige, per cui sembra allontanarsi il ritorno in Borsa al momento.