Il Ftse Italia Banche chiude con guadagno dell’1,8% e in linea all’omologo europeo (+2,1%), sostenendo anche il Ftse Mib (+2%).
Sul versante internazionale le preoccupazioni restano legate al diffondersi del coronavirus nel Mondo (anche se ci sono segnali di rallentamento), a cui governi (con alcune divergenze) e banche centrali stanno ponendo in essere varie manovre per farvi fronte, con il focus che resta sulla velocità di recupero dell’economia, anche alla luce di una potenziale seconda ondata di contagi e in attesa di un possibile vaccino.
Anche sul fronte italiano restano forti timori legati al coronavirus dopo i molti contagi (anche se si sta manifestando una riduzione), per i riflessi negativi sull’economia che porteranno secondo stime a un forte crollo del Pil nel 2020 (oltre l’8% e anche il 10%), nonostante il Governo stia tentando di arginare la situazione.
In questo contesto, con lo spread rimasto in area 165 pb, il comparto bancario ha portato a casa una seduta pimpante.
Su Ftse Mib bene Intesa Sanpaolo (+1,9%), che prosegue l’Ops promossa su Ubi (+3,7%), con quest’ultima che nel caso rimanesse indipendente accelererebbe il processo di M&A. Ben intonato Banco Bpm (+1,7%), che potrebbe riprendere il de-risking.
Sul Mid Cap risale di poco Mps (+0,3%), con il Tesoro che ha confermato le tempistiche di uscita entro il 2021. Proseguono gli acquisti su Bper (+0,1%), che ha accelerato il de-risking. In luce Popolare Sondrio (+2,1%), in attesa del pronunciamento della Corte di Giustizia UE sulla riforma delle popolari.
Tra le Small Cap focus su Carige, per cui sembra allontanarsi il ritorno in Borsa al momento.