Il Ftse Italia Banche chiude con un rialzo del 3,2% e facendo meglio dell’omologo europeo (+2,3%), sostenendo anche il Ftse Mib (+1,2%).
Sul versante internazionale le preoccupazioni restano legate al diffondersi del coronavirus nel Mondo, a cui governi (con alcune divergenze) e banche centrali stanno ponendo in essere varie manovre per farvi fronte, con il focus che resta sulla velocità di recupero dell’economia, anche alla luce di una potenziale seconda ondata di contagi e in attesa di un possibile vaccino.
Da ultimo è stato raggiunto l’accordo tra gli Stati europei sul Recovery Fund da 750 miliardi, di cui 209 miliardi spetteranno all’Italia.
Anche sul fronte italiano restano forti timori legati al coronavirus dopo i molti contagi (anche se si sta manifestando una stabilizzazione) per i riflessi negativi sull’economia, che porteranno secondo stime a un forte crollo del Pil nel 2020 (oltre l’8% e anche il 10%), nonostante il Governo stia tentando di arginare la situazione.
In questo contesto, con lo spread ridisceso in area 150 pb, il settore ha tentato un rimbalzo, mentre entra nel vivo la stagione delle trimestrali.
Su Ftse Mib scatta Intesa Sanpaolo (+5%) dopo i risultati e che ha confermato la politica dei dividendi e i risultati dell’Opas su Ubi (+2,7%), reduce dai conti e con il cda e il consigliere delegato, Victor Massiah, che hanno rimesso il mandato dopo il successo dell’Opas. Sugli scudi Banco Bpm (+4,5%) in attesa dei risultati.
Sul Mid Cap rimbalza dopo i recenti cali Mps (+8,4%), in attesa dei risultati e di novità sulla scissione di 8,1 miliardi di crediti deteriorati.
Tra le Small Cap focus su Carige, per cui sembra allontanarsi il ritorno in Borsa al momento.