Mps – Titolo in rosso (-6%) dopo i conti

Tornano i realizzi su Mps a Piazza Affari, titolo caratterizzato da una forte volatilità nell’ultimo periodo. Intorno alle 12:00 il titolo cede il 6% a 1,46 euro, mentre l’indice di settore arretra dell’1,7 per cento.

Il tutto dopo i risultati del secondo trimestre 2020, che ha registrato una perdita netta di 845,2 milioni, a causa di alcune svalutazioni. Per l’anno in corso la banca stima ricavi per 3 miliardi e costi per 2,2 miliardi.

L’istituto toscano resta al centro di rumor su potenziali aggregazioni, in attesa di novità sul progetto di scissione di 8,1 miliardi di crediti deteriorati, che potrebbe agevolare un eventuale “matrimonio” e di conseguenza l’uscita del Tesoro dal capitale entro il 2021.

In proposito, l’Ad Guido Bastianini ha spiegato nel corso della conference call che l’approvazione dell’operazione da parte dell’assemblea straordinaria è attesta tra settembre/ottobre, la scissione del compendio e lo spin-off a favore si Amco sono previsti a novembre e che il tutto assumerà efficace a dicembre.

Il progetto di scissione, che ha già avuto l’ok dalla DG Comp della Commissione UE, deve ancora ricevere il via libera della BCE, con cui le interlocuzioni sono in corso.

Recenti rumor hanno riportato che dalla Vigilanza sarebbe arrivata una richiesta di rafforzamento patrimoniale da 700 milioni per dare il semaforo verde, che in parte potrebbe essere coperto con l’emissione di un bond da 2-300 milioni secondo altre indiscrezioni. Il CET1 transitional è previsto all’11,5% dopo il deal fino a scendere al 9,7% a regime. Mps stima un impatto negativo di 130-140 punti sui ratio patrimoniali.

Inoltre, sale il rischio legale per la banca. La Fondazione Mps, per anni principale azionista dell’istituto senese, ha avanzato, lo scorso 31 luglio, una richiesta danni per 3,8 miliardi. Richiesta che lMps respinge e sulle quali potrà svilupparsi un’aperta controversia.