Il cda di Cattolica ha definito le tempistiche dell’aumento di capitale da 500 milioni, richiesto dall’IVASS per rafforzare i requisiti di solvibilità.
La tranche da 300 milioni riservata a Generali, attraverso il quale quest’ultima entrerà nel capitale della compagnia veronese con una quota del 24,4%, se saranno soddisfatte tutte le condizioni sospensive, dovrà essere concluso entro il 31 ottobre 2020. Il via libera dell’assemblea lo scorso 31 luglio alla trasformazione in Spa ha sancito il buon esito dell’operazione.
La seconda tranche dell’aumento, pari a 200 milioni e di cui la stessa Generali sottoscriverà una quota, sarà finalizzata non oltre febbraio 2021. Per questa tranche è in corso di costituzione un consorzio di garanzia e collocamento. Lo si legge nei verbali del cda di Cattolica, che ha esercitato la delega per l’aumento.
Per definire il prezzo di sottoscrizione della tranche riservata a Generali, pari a 5,5 euro per azione, Cattolica ha fatto ricorso alla consulenza di Kpmg, che attraverso diversi metodi di valutazione ha definito un range di valori compreso tra 4,6 euro e 5,5 euro, arrivando a un fair value di 5 euro per azione. Lo riporta Il Sole 24 Ore.
In merito al prezzo di sottoscrizione della seconda tranche si dovranno considerare tre aspetti: il prezzo per azione di Cattolica alla data della delibera, le condizioni dei mercati e l’andamento del gruppo e la definizione dell’eventuale sconto Terp.
Intorno alle 10:40 a Piazza Affari il titolo Cattolica sale dello 0,3% a 5,14 euro, mentre le azioni Generali guadagnano lo 0,3% a 13,28 euro. Andamenti perfettamente in linea con l’indice di settore (+0,3%).