Il Ftse Italia Banche chiude con un ribasso dello 0,8% e tenendo meglio dell’omologo europeo (-1,7%), frenando anche il Ftse Mib (-0,9%).
Sul versante internazionale le preoccupazioni restano legate al diffondersi del coronavirus nel Mondo, a cui governi (con alcune divergenze) e banche centrali stanno ponendo in essere varie manovre per farvi fronte, con il focus che resta sulla velocità di recupero dell’economia, anche alla luce di una potenziale seconda ondata di contagi e in attesa di un possibile vaccino.
Anche sul fronte italiano restano forti timori legati al coronavirus dopo i molti contagi (anche se si sta manifestando una stabilizzazione) per i riflessi negativi sull’economia, che porteranno secondo stime a un forte crollo del Pil nel 2020 (oltre l’8% e anche il 10%), nonostante il Governo stia tentando di arginare la situazione.
In questo contesto, nonostante lo spread sceso sotto i 145 pb, sul settore scattati alcuni realizzi dopo gli acquisti innescati dalle attese di consolidamento.
Su Ftse Mib scatta Banco Bpm (+3,6%), dopo che l’Ad Giuseppe Castagna ha aperto a potenziali aggregazioni. Prevalgono gli acquisti su Bper (+0,1%), che ha ricevuto il via libera dall’Antitrust per l’acquisizione degli sportelli da Intesa Sanpaolo e su cui sono iniziati le prime indiscrezioni sul rinnovo del cda.
Tiene Mediobanca (+0,1%), con la BCE che a breve potrebbe dare un via libera condizionato a Leonardo Del Vecchio per salire oltre il 10% del capitale secondo rumor di stampa.
Sul Mid Cap altro stop per Mps (-0,1%), in attesa di novità sulla scissione di 8,1 miliardi di crediti deteriorati e con la banca che rivedrà il piano industriale nel secondo semestre. Bene Popolare di Sondrio (+2,7%).
Tra le Small Cap focus su Carige, per cui si allontana il ritorno in Borsa al momento.