Le principali borse del Vecchio Continente hanno chiuso le contrattazioni in ordine sparso, in una seduta caratterizzata da un andamento cauto con gli operatori attenti all’evoluzione dei contagi da coronavirus e all’inasprirsi dei rapporti sul fronte internazionale tra Usa e Cina.
Il Ftse Mib di Milano ha lasciato sul terreno lo 0,4% a 19.950 punti. In calo anche l’Ibex35 di Madrid (-0,9%) mentre il Dax30 di Francoforte ha guadagnato lo 0,1%, il Cac40 di Parigi lo 0,2% e il Ftse100 di Londra lo 0,6 per cento.
Intorno alle ore 18:20, oltreoceano Wall Street si muove prevalentemente in territorio positivo con il Nasdaq a +0,7% su nuovi massimi. Bene anche lo S&P500 a +0,3% mentre resta sottotono il Dow Jones a -0,2 per cento.
Riportando il focus sul Vecchio Continente, seduta debole in Italia e Spagna dopo le ultime restrizioni alla movida che hanno riacceso i timori verso una seconda ondata di contagi. L’evoluzione del covid-19 resta infatti il driver principale monitorato dagli operatori che osservano con preoccupazione il superamento degli indicatori di rischio in Francia.
Nel frattempo le ultime mosse delle due superpotenze Usa e Cina hanno raffreddato ulteriormente i rapporti in essere come evidenzia il rinvio a data da destinarsi dell’incontro per la revisione dell’accordo commerciale di “Fase 1″.
Proseguono anche le dichiarazioni al veleno di Trump, pronto ad adottare nuove misure contro altre aziende cinesi dopo il caso Tik Tok.
Sempre negli Stati Uniti, nessun accordo sul pacchetto di stimoli all’economia, con l’inquilino della Casa Bianca che ha tra l’altro accusato i Democratici per lo stop alle trattative.
Per quanto riguarda l’agenda macro, i dati odierni non hanno particolarmente scaldato gli animi con il Giappone che ha diffuso la deludente lettura preliminare del Prodotto Interno Lordo (Pil) del secondo trimestre 2020, in calo del 7,8% a livello congiunturale (consensus -7,5%) e del 27,8% su base annualizzata (consensus -26,9%).
Sul mercato delle materie prime, si segnalano gli acquisti sull’oro a quota 1.996 dollari l’oncia. In rialzo anche le quotazioni del greggio con il WTI a 42,41 dollari al barile (+1%) e il Brent a 44,98 dollari al barile (+0,4).
Sul forex, l’euro guadagna terreno nei confronti del dollaro con il cambio a 1,1862. Biglietto verde debole anche verso lo yen a 106.
Sull’obbligazionario, il rendimento del decennale italiano si attesta allo 0,927% con il relativo spread verso il bund tedesco in calo a 137,8 punti base.
Tornando a Piazza Affari, svetta Diasorin (+4,3%), seguita da Recordati (+1,8%) e Ferrari (+1,7%). In coda Leonardo (-2,5%) e Banco BPM (-2,4%).