La multiutility emiliana ha approvato il Piano Industriale 2020-2025 che prevede i seguenti target economico-finanziari:
- Ebitda: 1,160 miliardi al 2025 (+240 milioni rispetto al 2019) con un Cagr del
4% (contro 3,5% del precedente piano) grazie a crescita organica, al consolidamento
e alle sinergie; - Investimenti complessivi: 3,7 miliardi (+400 milioni rispetto al piano industriale precedente pari al +12%). Il 40%, pari a 1,6 miliardi, è destinato a settori regolati
per potenziare, ammodernare, digitalizzare i servizi a rete e migliorare la qualità della raccolta rifiuti urbani. Un altro 40% circa è indirizzata alla crescita dimensionale del Gruppo prevalentemente nel settore ambientale,reti di teleriscaldamento, progetti di smart solution e digitalizzazione. Il restante 18%, 650 milioni circa, è destinato ad investimenti di mantenimento. - Posizione finanziaria netta/Ebitda: 2,5x al 2025;
- Utile netto di Gruppo: circa 350 milioni al 2025 (+113 milioni rispetto al 2019);
- Dividendo: Previsti 9,5 €c/azione sull’utile netto 2020 (+2,7% rispetto all’anno precedente), 10€c/azione sull’utile netto 2021 (+5,3%) e una crescita del 10% annua dal 2022 in avanti. Cagr dell’8% in arco piano.
Highlight industriali:
- Sviluppo national: attraverso l’espansione commerciale e la replicabilità delle
risultati raggiunti nei territori storici in ambito rifiuti ed efficienza energetica
su nuove geografie; - Investimenti Sostenibili: 2,25 miliardi, il 61% degli investimenti complessivi, di cui 2,1 miliardi a supporto della strategia di multicircle economy, con focus su economia circolare, risorse idriche e città resilienti;
- Crescita organica: pari 240 milioni, sostenuta da investimenti nelle reti, volti
a massimizzare qualità ed efficienza dei servizi, nell’ambiente, per progetti riguardanti
l’economia circolare e il consolidamento di IBlu e Unieco, nell’estensione del
teleriscaldamento e nella crescita dei clienti retail; - Sinergie: 55 milioni, principalmente legate a iniziative di Performance
Improvement che in arco piano saranno parzialmente compensate dalla presenza di
costi emergenti relativi prevalentemente a progetti di trasformazione digitale.