Utility (+1,8%) – Ben intonate Terna, Enel (+2,2%) e Acea (+2%)

Ieri il Ftse Italia Servizi Pubblici ha riportato un +1,8%, al di sopra del corrispondente europeo (+1,6%) e del Ftse Mib (+0,6%).

Chiusura in ordine sparso per le borse europee che guardano soprattutto a Wall Street, dove l’attenzione si concentra sulle trattative per i nuovi stimoli, sulla campagna elettorale e sull’imminente stagione di trimestrali. Il tutto, mentre la pandemia continua a diffondersi e ha spinto alcuni Paesi a reintrodurre restrizioni.

Sull’obbligazionario, il rendimento del Btp decennale prosegue la sua discesa portandosi allo 0,67% con il relativo spread verso il Bund tedesco in area 122 punti base.

Tornando alle società del comparto utility, tra le big bene Terna ed Enel che portano a casa il 2,2 per cento.

La società guidata da Francesco Starace ha siglato un protocollo d’intesa con Helbiz con l’obiettivo di accelerare il tasso di utilizzo in Italia di monopattini e bici elettriche in sharing attraverso l’impiego esclusivo di fonti rinnovabili.

Acquisti anche su Snam (+1,3%) su cui Barclays ha alzato il target price a 5,0 euro (da 4,9 euro) e confermato il giudizio “Overweight”.

Tra le mid, in evidenza Acea (+2%), forti vendite invece su Falck (-6,1%).

Poco sopra la parità Iren (+0,2%) che nella settimana dal 5 al 9 ottobre 2020 ha acquistato 495 mila azioni ordinarie al prezzo medio unitario di 2,1516 euro, per complessivi 1,1 milioni.

Tra la small fa meglio Seri Industrial (+1,8%). Alerion (+1,2%) ha acquistato, dal 5 al 9 ottobre 2020, 7mila azioni proprie al prezzo medio di 6,2785 euro per azione, per un controvalore complessivo di 44mila euro.

Infine, a settembre 2020 i consumi elettrici italiani, pari a 26,6 miliardi di kWh, sono tornati sui valori di un anno fa, mentre la produzione nazionale netta (24,7 miliardi di kWh) è risultata in aumento del 3 per cento.