KT&Partners ha aggiornato le stime su PLC assegnando un fair value di 1,99 euro (1,90 euro in precedenza), valore che incorpora un upside potenziale del 75% rispetto all’ultimo prezzo di chiusura a 1,14 euro.
PLC è attiva nel settore delle energie rinnovabili italiane, offrendo servizi EPC (Engineering Procurement and Construction), BOT (Built, Operate and Transfer) e O&M (Operation and Maintenance) focalizzati su parchi eolici e impianti solari. Il gruppo punta a diventare un fornitore di servizi indipendente internazionale (ISP).
L’analista segnala che gli effetti derivanti dalla pandemia da Covid hanno causato l’interruzione dei progetti di costruzione in corso e il rinvio di nuovi progetti. Nonostante ciò PLC, grazie al suo solido business mix, ha continuato a operare su attività di O&M considerate necessarie e non differibili.
Nella prima parte dell’anno, inoltre, la società guidata da Michele Scoppio ha ceduto due progetti BOT (C&C Castelvetere e C&C Uno Energy) a Enel Green Power. Operazioni che hanno migliorato la PFN di circa 1,8 milioni, a seguito del parziale incasso della vendita. Inoltre, è in procinto di vendere altri due progetti: C&C Tre Energy e Solar Projects One.
Lato costruzioni, lo scorso luglio PLC ha siglato un accordo per un impianto eolico da 48MW per un corrispettivo totale di 2,1 milioni.
Nel primo semestre 2020, PLC ha registrato ricavi per 24,4 milioni (+50% a/a), di cui 18,9 milioni provenienti dal business O&M (11,9 milioni nel 1H19) e 5,5 milioni dall’attività EPC-BOT (4,3 milioni nel 1H19). L’EBITDA è stato positivo per 1,1 milioni, in miglioramento di circa 2,6 milioni rispetto al deficit del 1H19. I risultati del periodo sono stati infatti influenzati dal ritardo del Decreto FER1 che prevedeva incentivi per le energie rinnovabili.
Sul fronte delle stime KT&Partners, considerando il rinvio di alcuni progetti EPC, ha abbassato le previsioni sui ricavi e sull’EBITDA 2020 di circa il 5% e l’8% rispettivamente.
Per il periodo 2021-24, invece, KT&Partners ha mantenuto invariate le ipotesi sulla redditività del top line e dell’EBITDA. Gli analisti hanno anche leggermente aumentato le stime dei costi per ammortamenti e accantonamenti (D&A), a seguito dei costi superiori alle attese nel 1H20. La variazione di D&A ha comportato una riduzione dell’EBIT e dei net margin per il periodo 2020-22.