Esercitando la delega conferitagli dall’assemblea straordinaria del 14 settembre, il Cda di H-Farm ha deliberato un aumento di capitale in opzione da circa 4 milioni, un ulteriore aumento di capitale con esclusione del diritto di opzione (“qualificati”) da 6 milioni e l’emissione di un prestito obbligazionario convertibile (POC) da 10 milioni, oltre ad un contestuale aumento di capitale da 10 milioni a servizio del POC.
Con riferimento all’aumento di capitale in opzione, le nuove azioni saranno offerte nel rapporto di 5 nuove ogni 28 possedute, al prezzo di 0,25 euro per azione. I diritti di opzione saranno negoziabili tra il 2 e il 16 novembre (estremi inclusi) e dovranno essere esercitati fra il 2 e il 20 novembre (estremi inclusi).
I sottoscrittori degli aumenti di capitale che ne faranno richiesta avranno diritto di prelazione sulla sottoscrizione delle obbligazioni convertibili nel rapporto di 1 obbligazione ogni 4.000 azioni di nuova emissione sottoscritte.
Alla data odierna la Società ha ricevuto impegni vincolanti pari a 11,9 milioni, così suddivisi: aumento di capitale in opzione 1,3 milioni, tranche POC in opzione 1,0 milione, aumento di capitale qualificati 4,8 milioni e tranche POC qualificati 4,8 milioni.
L’operazione è finalizzata a reperire le risorse finanziarie necessarie alla realizzazione del Piano Industriale 2020-2024, che evidenzia un fabbisogno finanziario per l’orizzonte di Piano di circa 15 milioni.
La copertura di tale fabbisogno è ipotizzata attraverso una raccolta suddivisa in parti uguali tra l’aumento di capitale (sia in opzione, sia riservato) e l’emissione delle obbligazioni convertibili, a cui va a sommarsi il reperimento di nuove linee di credito bancarie per 5 milioni (3,5 milioni già ottenute).
La raccolta doterebbe H-Farm delle risorse necessarie a supportare la forte crescita della SBU Education, a consolidare la SBU Innovation e a sanare progressivamente le pendenze pregresse che, al 30 settembre 2020, ammontavano a circa 8 milioni.
Completare la raccolta di 15 milioni permetterebbe alla Società di chiudere il 2020 con una disponibilità di cassa di 9,8 milioni, per poi ridursi a 3,2 milioni a fine 2021. Il Piano industriale ipotizza una generazione di cassa a partire dal 2022, infatti alla fine esercizio le disponibilità nette della società dovrebbero essere pari a circa 4,8 milioni.
Le manifestazioni di interesse già oggi ricevute permettono di garantire la copertura delle esigenze finanziarie di buona parte del 2021, termine entro il quale, qualora non venisse completata la raccolta, sarà eventualmente necessario valutare altre operazioni straordinarie o alternativamente considerare l’accesso ad ulteriori forme di finanziamento per poter assicurare comunque la continuità aziendale.
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