Il Ftse Italia Banche chiude la settimana con un pesante ribasso del 7,4% e allineato all’analogo indice europeo (-7,1%), portandosi dietro anche il Ftse Mib (-7%).
Sul mercato aumentano i timori per la crescita della seconda ondata di contagi che sta interessando diversi parti del Mondo, tra cui Stati Uniti e vari Paesi Europei (inclusa l’Italia), che hanno varato parziali restrizioni sempre più stringenti per frenarne la salita, e per gli impatti sulla già debole ripresa economica, a cui governi e banche centrali stanno cercando di fare fronte con varie misure espansive, e in attesa di un possibile vaccino.
Da ultimo la BCE ha confermato una politica monetaria espansiva, rimandando a dicembre ogni eventuale nuova decisione a seconda di come evolverà la situazione.
In questo scenario, con lo spread Btp-Bund che ha oscillato in area 130-140 pb, il comparto bancario ha archiviato una settimana difficile, in attesa che entri nel vivo la stagione delle trimestrali nei prossimi giorni.
Sul Ftse Mib vendite su Bper (-15,5%), il cui aumento di capitale è stato sottoscritto integralmente, e Mediobanca (-7,3%), fresca di conti e la cui assemblea ha rinnovato il board nel segno della continuità, anche se Leonardo Del Vecchio ha votato a favore della lista di Assogestioni.
Sul Mid Cap sotto pressione Mps (-11,6%), con il Governo al lavoro nell’ottica della privatizzazione e con il cda che ha deciso di aumentare gli accantonamenti sui rischi legali, e Creval (-10,3%).
Sullo Small Cap il focus resta su Carige, aspettando novità sulla riammissione in Borsa e con Moody’s che ha confermato i rating.