Debutta il 3 novembre sul mercato Aim di Borsa Italiana Osai Automation, realtà attiva nella progettazione e produzione di macchine e linee complete per l’automazione e il testing su semiconduttori.
Il prezzo di collocamento è stato fissato a 1,50 euro per azione, estremo massimo del price range, a cui si associa una valutazione dell’equity value pre-money di 15 milioni, con un controvalore complessivo della raccolta di 7,75 milioni.
La capitalizzazione prevista alla data di inizio delle negoziazioni si esprime in 21 milioni, mentre il flottante sarà pari a circa il 32,14% del capitale sociale.
Fondata nel 1991, la società ha sviluppato un ampio portafoglio diversificato di tecnologie a servizio di primari operatori globali in diversi settori, tra cui produttori di semiconduttori, sistemi elettronici integrati, componenti per l’automotive ed equipaggiamento medicale.
Oltre alla sede principale nei pressi di Torino, Osai opera attraverso tre filiali commerciali interamente possedute in Germania, Stati Uniti e Cina, con una presenza globale che permette di rispondere rapidamente ai clienti grazie a oltre 40 distributori in tutti i principali mercati.
Negli ultimi anni, la società ha conosciuto un costante sviluppo, con ricavi aumentati a un cagr 2007-2019 del 15% e mantenendo una marginalità sempre in doppia circa, con un Ebitda margin compreso tra l’11% e il 16 per cento.
Nel solo 2019, il fatturato è cresciuto del 15,3% a 35,2 milioni e l’Ebitda del 6% a 5,3 milioni, pari a una marginalità del 6%, mentre l’utile netto si è attestato a 1,9 milioni (+11% rispetto al 2018). L’indebitamento finanziario netto si è attestato a 17,4 milioni, dopo aver spesato Capex per circa 3 milioni principalmente legati all’attività di R&D.
Una crescita sostenuta in particolare dalla divisione semiconduttori (+120% rispetto al 2018) che ha rappresenta circa il 46% del fatturato totale, seguita dalla divisione automazione per circa il 20% del totale, dalla divisione elettronica per il 18% e dalla divisione laser applicato per il 4%, mentre il restante 4% è riconducibile all’after sales.
A livello geografico, invece, le vendite verso i paesi esteri sono risultate pari a circa l’80% del giro d’affari del 2019, di cui il 36% relativo all’Europa e il 44% al resto del mondo, consolidando la forte componente di export sviluppatasi a partire dal 2014.
Il primo semestre 2020, invece, ha inevitabilmente mostrato l’impatto della crisi sanitaria a livello globale, con il gruppo che ha registrato ricavi in calo del 21% a 11,1 milioni. Nonostante i minori volumi, l’Ebitda è aumentato del 6% a 1,5 milioni con una marginalità in miglioramento al 13,7% (+350 punti base), mentre l’utile netto è più che raddoppiato a 0,2 milioni.
Dopo le difficoltà del secondo trimestre, inoltre, il periodo luglio-settembre ha evidenziato segnali di ripresa, con l’entrata di ordini in crescita del 31% su base annua a 5,8 milioni, portando il backlog al 30 settembre 2020 a 17,6 milioni (19,6 milioni al 30 settembre 2019).
E dopo l’Ipo Osai si prepara a proseguire il proprio percorso di crescita attraverso un mix di sviluppo organico, per cogliere le opportunità soprattutto nei business dei semiconduttori e dell’automazione, e per linee esterne, con l’acquisizione di operatori di nicchia in particolare nella divisione laser e nell’after sales.
Il tutto rafforzando la propria posizione globale con Joint Venture produttive nel Far East, India e nelle Americhe per migliorare l’efficienza e garantire la vicinanza ai clienti, aumentando la redditività e la cash conversion attraverso azioni di riduzione dei costi e migliorando il time to market.
Il piano di investimenti 2021-2023 prevede circa 16 milioni in quattro direzioni principali: economia circolare, risorse umane, ricerca e sviluppo e M&A.
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