Generali ha chiuso i primi nove mesi del 2020 con premi lordi per 51.989 milioni (51.379 milioni nel periodo di confronto). Il risultato operativo è salito a 4.023 milioni (+2,3% su base annua), mentre l’utile netto di pertinenza del gruppo è sceso a 1.297 milioni (-40%), scontando alcuni eventi eccezionali, inclusi gli impatti legati alla pandemia da Covid-19.
“I risultati dei primi nove mesi, in particolare l’eccellenza dei margini tecnici a supporto del risultato operativo e l’ottima solidità patrimoniale, continuano a dimostrare la resilienza di Generali. In uno scenario ancora caratterizzato dalle pesanti ricadute macroeconomiche e finanziarie determinate dal perdurare della pandemia, il gruppo conferma i suoi punti di forza basati su una posizione di leadership in Europa e un modello di business prevalentemente retail, flessibile e diversificato”.
È con queste parole che Cristiano Borean, Group Cfo di Generali, ha commentato i risultati dei primi nove mesi del 2020.
La raccolta premi lordi si è fissata a 51.989 milioni (51.379 nel periodo di confronto), grazie al contributo positivo dei segmenti core.
Il ramo vita ha registrato premi per 35.423 milioni (35.323 milioni nel periodo di confronto), con un aumento significativo dei prodotti unit-linked (+24,6%) e una lieve crescita delle linee puro rischio e malattia (+1,6%), in parte compensate dal calo dei prodotti risparmio (-12,7%).
Il ramo danni ha riportato premi per 16.566 milioni (16.055 nel periodo di confronto), grazie alla tenuta del del ramo non auto (+0,3%). mentre il ramo auto ha mostrato andamenti differenziati nei vari Paesi in cui il gruppo opera. Il Combined ratio è sceso all’89,7% (-2,8 p.p. rispetto al periodo di confronto), grazie alla contrazione della sinistralità corrente non catastrofale osservato nel comparto auto, anche a seguito degli effetti del lockdown.
Il risultato operativo si è fissato a 4.023 milioni (+2,3%). Il risultato operativo del ramo danni è salito a 1.834 milioni (+18,6%), mentre nel segmento vita è sceso a 2.005 milioni (-14,8%). Si segnala il positivo contributo della nuova acquisizione di Seguradoras Unidas in Portogallo (78 milioni).
L’asset management ha apportato 342 milioni (+27,3%), principalmente a seguito dell’aumento dei ricavi operativi a 635 milioni (+15,9% su base annua), grazie soprattutto
all’approccio disciplinato che fa leva sulla strategia multi-boutique e alla performance dei
partner.
Le masse si fissano a 640,5 miliardi (+1,7% rispetto a fine 2019), al cui interno quelle di terzi scendono a 160,6 miliardi (-0,8% rispetto al 31 dicembre 2019), riflettendo la situazione dei mercati finanziari nonché le uscite registrate su alcuni portafogli nella prima parte dell’anno.
Il periodo si è chiuso con un utile netto di pertinenza del gruppo di 1.297 milioni (-40% a/a), risentendo di 310 milioni legati a svalutazioni nette su investimenti derivanti dall’andamento dei mercati finanziari, di 183 milioni per la conclusione dell’arbitrato sulla cessione di BSI e del contributo di 100 milioni per il Fondo Straordinario Internazionale per
l’emergenza da pandemia.
L’utile netto normalizzato è ammontato a 1.479 milioni (-12,1%). Escludendo l’onere one-off del Fondo Straordinario Internazionale per il Covid-19 e suddetta operazione di liability management, l’utile netto normalizzato è stato pari a 1.629 milioni (-13%).
Dal lato patrimoniale, a fine settembre 2020 il patrimonio netto consolidato di pertinenza del gruppo scende a 27.624 milioni (28.360 milioni al 31 dicembre 2019), principalmente ascrivibile alla contabilizzazione del dividendo 2019 per complessivi 1.513 milioni, la cui prima tranche è stata erogata nel mese di maggio.
Sul fronte della solidità patrimoniale, al 30 settembre 2020 il Regulatory Solvency ratio è pari al 203% (224% a fine 2019); la diminuzione è in larga parte ascrivibile all’impatto negativo delle varianze di mercato (-21 p.p.) legate all’attuale situazione economica e finanziaria internazionale caratterizzata da grande incertezza.
In un contesto ancora caratterizzato dalle pesanti ricadute macroeconomiche e finanziarie
determinate dalla pandemia Covid-19, il gruppo Generali, grazie al business mix e alla diversificazione, prevede che il proprio risultato operativo continui a essere resiliente nel 2020, sebbene in probabile flessione rispetto al 2019.
Considerato l’impatto negativo derivante dai mercati finanziari e da alcuni oneri non ricorrenti registrato nei primi nove mesi dell’anno, è atteso un risultato netto del 2020 in calo rispetto al 2019.
Nonostante le incertezze, l’attuale contesto ha confermato la validità della strategia “Generali 2021” e dei suoi elementi fondanti, la solidità del modello di business e l’eccellenza tecnica del gruppo.