Il Ftse Italia Banche chiude con uno scatto del 3,2% e al di sotto dell’analogo indice europeo (+4,6%), sostenendo anche il Ftse Mib (+2%).
Sul mercato restano i timori per la crescita della seconda ondata di contagi che sta interessando diversi parti del Mondo, tra cui Stati Uniti e vari Paesi Europei (inclusa l’Italia), che hanno varato restrizioni sempre più stringenti per frenarne la salita, e per gli impatti sulla già debole ripresa economica, a cui governi e banche centrali stanno cercando di fare fronte con varie misure espansive, e in attesa di un possibile vaccino, che potrebbe arrivare da Pfizer, Moderna o Astrazeneca dopo i risultati incoraggianti arrivati dalla sperimentazione.
In questo scenario, con lo spread Btp-Bund sceso sotto i 120 pb, sul comparto bancario sono proseguiti gli acquisti, sostenuti anche dalle attese di consolidamento.
Sul Ftse Mib ancora acquisti su Bper (+0,2%), con l’Ad di Unipol (primo azionista di Bper con il 18,9%), Carlo Cimbri, che si è detto favorevole a una potenziale fusione con Banco Bpm (+1,2%), il cui Ad Giuseppe Castagna ha aperto ancora una volta ad aggregazioni. In luce UniCredit (+5,1%), tornata al centro dei rumor di M&A con Mps.
Sul Mid Cap ok Mps (+0,6%), con il Governo al lavoro nell’ottica della privatizzazione. Ancora denaro su Creval (+1,6%), dopo l’annuncio dell’Opa totalitaria a 10,5 euro per azione da parte di Crédit Agricole. Mette il turbo Popolare Sondrio (+12,5%), al centro delle indiscrezioni di M&A.
Sullo Small Cap il focus resta su Carige, aspettando novità sulla riammissione in Borsa e con la banca che ha ceduto un’altra quota di Bankitalia.