Creval è al lavoro per selezionare gli advisor che la dovranno supportare dopo l’Opa totalitaria annunciata da Crédit Agricole Italia sulle azioni della banca valtellinese.
Il cda della banca lombarda ha esaminato la comunicazione relativa all’offerta pubblica di acquisto volontaria sulla totalità delle azioni della banca promossa da Crédit Agricole Italia, definita “inattesa e non concordata” in una nota, conferendo delega all’Ad Luigi Lovaglio di nominare gli advisor.
Secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, la scelta potrebbe ricadere su Mediobanca e Bank of America per gli aspetti finanziari e sullo studio Rccd per quelli legali.
Secondo quanto riporta il giornale, all’interno del Creval sono convinti che il valore intrinseco della banca e i progressi messi in luce non trovino un adeguato riconoscimento nell’offerta che attribuisce all’istituto un valutazione di 737 milioni.
Nel frattempo, a Piazza Affari il titolo ritraccia, segnando intorno alle 11:40 un ribasso dello 0,8% a 11,40 euro, dopo i rialzi seguiti all’annuncio dell’Opa (lunedì 23 novembre). La quotazione si mantiene comunque al di sopra del prezzo proposto da Crédit Agricole Italia (10,50 euro).
Secondo alcuni operatori di mercato, il tutto potrebbe essere interpretato come un’aspettativa di rialzo dell’offerta da parte di Crédit Agricole. “La nostra offerta ha già un extra premio perché è tutta cash”, ha spiegato in un’intervista a Il Sole 24 Ore Giampiero Maioli, Ceo di Crédit Agricole Italia.
Secondo quanto riporta la stampa Petrus Advisers, azionista di Creval con una quota inferiore al 3% del capitale, in una lettera indirizzata al cda e all’Ad dichiara che il prezzo proposto da Crédit Agricole per l’Opa è inadeguato e stima un valore equo della banca di oltre 14 euro.