Il Ftse Italia Banche chiude con un rialzo dell’1,2% e al di sotto dell’analogo indice europeo (+2,1%), sostenendo anche il Ftse Mib (+2%).
Sul mercato restano i timori per i contagi da coronavirus che sta interessando diversi parti del Mondo, tra cui Stati Uniti e vari Paesi Europei (inclusa l’Italia), con alcuni Paesi che hanno varato restrizioni sempre più stringenti per frenarne la salita (e di cui si vedono gli effetti e che sono state allentate in alcuni Paesi ma che saranno di nuovo rafforzate di nuovo nel periodo natalizio), e per gli impatti sulla già debole ripresa economica.
Inoltre, desta nuove preoccupazioni la variante del Covid-19 riscontrata nel Regno Unito, che ha costretto alcuni Paese a interrompere i voli provenienti da quel Paese.
Il tutto mentre è arrivato il via libera, dopo Regno Unito e Stati Uniti, anche in Europa all’applicazione del vaccino Pfizer/Biontech.
In questo scenario, con lo spread Btp-Bund rimasto in area 115 pb, il comparto bancario ha tentato un rimbalzo.
Sul Ftse Mib bene Banco Bpm (+3,2%), al centro delle attenzioni del mercato in ottica M&A e che ha rivisto gli accordi nel credito al consumo, e Bper (+2,3%), oggetto di rumor su una potenziale aggregazione proprio con Banco Bpm.
Sul Mid Cap altro stop per Mps (-0,4%), il cui cda ha approvato il piano strategico al 2025, nel quale si stima un rafforzamento patrimoniale tra 2-2,5 miliardi e che non chiude ad ipotesi aggregative, che dovrebbe essere inviato a breve al Tesoro, con il Ministro Roberto Gualtieri che dovrà informare il Parlamento su ogni passaggio relativo alla privatizzazione. Fitch ha rivisto il Rating Watch a negativo.
Sullo Small Cap il focus resta su Carige, aspettando novità sulla riammissione in Borsa.