Si potrebbe avere a marzo un quadro più chiaro sulle intenzioni di Cassa Centrale Banca (CCB) su Carige.
Secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, il gruppo trentino intenderebbe prima attendere l’esito dello stress test condotto dalla BCE.
Le possibili alternative sono due: la banca, già titolare dell’8,3% del capitale della banca ligure, potrebbe esercitare l’opzione call che le consentirebbe di rilevare l’80% del capitale di Carige in mano al Fitd, oppure ritirarsi dall’operazione.
“Consideriamo Carige un’opportunità di mercato, in un territorio non presidiato dal credito cooperativo, dove Carige è molto forte e dove si possono intravvedere opportunità non banali. Siamo attualmente del tutto fuori dalla gestione ed è una fase di approfondimento: è in corso una lunga due diligence”, ha affermato in una recente intervista Giorgio Fracalossi, presidente di CCB.
“Vi è anche l’incognita Covid, di cui dobbiamo valutare le conseguenze. Ci restano le finestre del 30 giugno e del 31 dicembre 2021 per decidere di un intervento di circa altri 300 milioni che ci porterebbe a controllare Carige. Vogliamo andare in fondo alle cose, con serietà e senza fretta”, ha aggiunto il manager.
Secondo quanto riporta il quotidiano, nei giorni scorsi ci sarebbero state delle interlocuzioni tra le parti coinvolte per fare il punto della situazione. Il giornale aggiunge che non è da escludere una rivisitazione del prezzo della call a causa degli impatti della pandemia.