Il Ftse Italia Banche chiude con un rialzo del 3,7% e al di sotto dell’analogo indice europeo (+5,6%), sostenendo anche il Ftse Mib (+2,4%).
Sul mercato il focus resta da un lato sull’andamento dei contagi da coronavirus nel Mondo (inclusa l’Italia) e sul possibile varo di altre misure restrittive per rallentarne la corsa e, dall’altro, sulla prosecuzione della campagna vaccinale, iniziata in vari Paesi negli ultimi giorni del 2020 e che dovrebbe entrare nel vivo nei prossimi mesi, grazie anche all’ok arrivato dall’Ema al vaccino di Moderna dopo quello arrivato prima di Natale per Pfizer/Biontech.
In Italia l’attenzione resta sulla potenziale crisi di Governo a causa dei paletti che Italia Viva, uno dei partiti che sostiene l’esecutivo, sta cercando di imporre nella costruzione del Recovery Plan, passando la palla al premier Giuseppe Conte.
In questo scenario, con lo spread Btp-Bund sceso in area 110 pb, il comparto bancario ha recuperato dopo le recenti vendite.
Sul Ftse Mib in gran spolvero Banco Bpm (+5,7%), al centro delle attenzioni del mercato in ottica M&A, Bper (+5,3%), oggetto di indiscrezioni in vista del rinnovo del cda, e Intesa Sanpaolo (+3,4%), tra le banche più solide e profittevoli in Italia e in Europa. Bene UniCredit (+6,1%), sempre al centro dei rumor su una potenziale fusione con Mps, e Mediobanca (+3,8%), con Leonardo Del Vecchio salito al 12 per cento.
Sul Mid Cap ancora sugli scudi Mps (+3,6%), dopo le nuovi voci sulla privatizzazione.
Sullo Small Cap il focus resta su Carige, aspettando novità sulla riammissione in Borsa.