Nel mese di dicembre ci sarebbero stati dei colloqui tra i vertici di Vivendi e il governo italiano, incentrati, fra le altre cose, sulle prossime iniziative dei transalpini in TIM.
Secondo quanto riportato dal Messaggero, il ceo Arnaud de Puyfontaine si sarebbe recato a Palazzo Chigi prima di Natale e il premier Conte gli avrebbe chiesto serenità nell’assetto societario, manifestando contrarietà a nuove eventuali iniziative bellicose.
In vista della scadenza del Cda di TIM, di cui Vivendi è primo azionista con il 23,9%, il governo vorrebbe che il board uscente preparasse una lista per il rinnovo, su cui potrebbe convergere Cdp (secondo azionista con il 9,8%).
In particolare, sarebbe gradita la conferma del Ceo Luigi Gubitosi, promotore del progetto della rete unica che piace all’esecutivo. Il governo avrebbe quindi suggerito a Vivendi, che esprime cinque membri del consiglio, di sostenere tale procedura, rinunciando ad operazioni ostili.
Ricordiamo che il Consiglio di Stato ha recentemente annullato la delibera della Consob che qualificava come «controllo di fatto» il rapporto di Vivendi in Tim, accogliendo l’appello proposto dai due colossi delle comunicazioni.