Il Ftse Italia Servizi Finanziari termina con una flessione dello 0,3% e in controtendenza all’omologo indice europeo (+0,1%), risentendo della frenata del comparto bancario (-0,6%) e muovendosi in controtendenza al Ftse Mib (+0,4%).
Sul mercato il focus resta da un lato sull’andamento dei contagi da coronavirus nel Mondo (inclusa l’Italia) e sul possibile varo di altre misure restrittive per rallentarne la corsa e, dall’altro, sulla prosecuzione della campagna vaccinale, iniziata in vari Paesi negli ultimi giorni del 2020 e che dovrebbe entrare nel vivo nei prossimi mesi, grazie anche all’ok arrivato dall’Ema al vaccino di Moderna dopo quello arrivato prima di Natale per Pfizer/Biontech, a cui a breve potrebbe aggiungere Astrazeneca.
In Italia l’attenzione resta sulla potenziale crisi di Governo a causa dello strappo di Italia Viva, uno dei partiti che sostiene l’esecutivo, a causa di divergenze sul Recovery Plan.
Lo stop del settore creditizio ha impattato solo in parte sui titoli dell’asset management, tra i quali sul Ftse Mib continua il rally di Azimut (+3,9%), dopo le indicazioni sull’utile netto 2020 (previsto in area 375-415 milioni) e la raccolta netta di dicembre. Denaro su Banca Generali (+0,8%) dopo la raccolta netta di dicembre.
Sul listino principale risale Nexi (+1,1%), alle prese con le operazioni Sia e Nets e che potrebbe beneficiare dell’operazione CashBack lanciata dal Governo.
Sul Mid Cap tiene Banca Ifis (0,0%), che nel 2020 ha acquistato 2,7 miliardi di Npl. Ok doValue (+0,8%) e Cerved (+1,3%).
Sullo Small Cap acquisti su Banca Intermobiliare (+1,3%), in attesa degli esiti della trattativa in esclusiva per l’acquisto di Banca Consulia.