Utility (+0,1%) – Bene Terna (+1,7%) ed Hera (+0,9%)

Ieri il Ftse Italia Servizi Pubblici ha riportato un +0,1%, al di sopra del corrispondente europeo (-0,3%) e del Ftse Mib (-1,6%).

Seduta in calo per le borse europee, frenate dai timori per i lockdown e i ritardi nelle vaccinazioni, oltre che dall’indice IFO sotto le attese. Focus nei sulla riunione della Fed dei prossimi giorni e sul forum di Davos, mentre negli Usa tengono banco i timori per le tempistiche di implementazione dei nuovi stimoli. Nei prossimi giorni, riflettori anche sulle trimestrali delle big tecnologiche.

Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund si contrae a 123 punti base con il rendimento del decennale italiano allo 0,69%, mentre il premier Conte starebbe valutando di rassegnare le dimissioni per puntare al reincarico con una maggioranza più solida.

Tornando al comparto utility, tra le big, ha fatto meglio Terna (+1,7%).

Bene anche Hera (+0,9%) che ha ottenuto per la 12esima volta consecutiva la certificazione d’eccellenza per la gestione delle risorse umane Top Employer.

La multiutility bolognese sta testando un algoritmo di intelligenza artificiale per individuare i punti in cui è più probabile una rottura della rete idrica, al fine di concentrare le proprie attività di manutenzione proprio dove serve di più e limitare l’impatto dei cantieri su viabilità e cittadinanza.

Tra le mid, Iren (+0,3%) è stata certificata, per il quarto anno consecutivo, Top Employer Italia 2021.

La multiutility emiliana ha acquistato, nella settimana dal 18 al 22 gennaio 2021, 80.000 azioni ordinarie al prezzo medio unitario di 2,0188 euro, per un controvalore complessivo di 161.504,00 euro.

Vendite in particolare su Falck Renewables che cede il 2,6 per cento

Tra le small, resiste Biancamano (+1,4%).

Infine, sull’internazionale, la BEI ha firmato un accordo di finanziamento da 100 milioni con Iberdrola per supportarne la strategia di innovazione, ricerca e sviluppo tra il 2021 e il 2023.