Il Cda di GPI ha esaminato i dati preconsuntivi consolidati dell’esercizio 2020, chiuso con una crescita del fatturato resa possibile dall’incremento di soluzioni ad alto tasso di innovazione, dall’aumento del business sui mercati esteri e del numero di clienti privati.
Nel periodo il giro d’affari è aumentato a 270 milioni (+12% a/a) e l’Ebitda a 40 milioni (+24% a/a) con una marginalità al 14,5%. Dal lato patrimoniale, al 31 dicembre 2020 la Posizione Finanziaria Netta si attesta a circa 120 milioni. I risultati dell’esercizio riflettono l’impatto delle operazioni di M&A realizzate nell’anno per un controvalore pari a circa 30 milioni.
La dinamica positiva che ha caratterizzato il fatturato, spiega la società, è riconducibile sia al contributo della componente organica, sia alla crescita per linee esterne. L’incremento per linee interne è imputabile soprattutto all’ASA Care che ha più che compensato le iniziali incertezze legate alla pandemia attraverso un maggiore ricorso all’uso dei servizi a distanza, alla realizzazione di servizi innovativi e all’attivazione di contratti per la telemedicina.
Si segnala inoltre che sul fronte delle gare d’appalto, GPI ha partecipato a quasi 200 trattative pubbliche vincendone circa il 30% con una quota di valore aggiudicato, riferito all’intera durata degli appalti, intorno agli 80 milioni.