Fin dalla quotazione in borsa, la visione strategica di PLC è stata quella di consolidarsi sul mercato delle energie rinnovabili come un operatore di servizi indipendente, multiregionale e multi-tecnologico.
Ne ha parlato a Market Insight Andrea Orlando, Head of Business Development del gruppo attivo nella filiera delle rinnovabili – in particolare eolico, fotovoltaico, biogas e biometano e in via residuale idroelettrico – come general contractor per la costruzione di impianti e infrastrutture elettriche (Segmento Costruzione) e service provider con un’ampia gamma di servizi (Segmento Servizi).
Il posizionamento di PLC è avvenuto “nel contesto favorevole della transizione energetica e nell’impulso notevole che alcuni settori, come quello delle rinnovabili e dell’efficienza energetica, hanno ricevuto nell’ambito degli obiettivi della Commissione Europea sul climate change e dell’attuale dibattito sul New Green Deal”, esordisce Orlando.
Inoltre, le recenti acquisizioni di Monsson Operation – operante nell’O&M e installazione di turbine eoliche in Romania, Germania, Svezia, Grecia e Russia – e di Schmack Biogas – attiva nei settori del biogas e del biometano – hanno consentito al Gruppo di “disporre di una piattaforma multi-tecnologica e multiregionale su cui consolidare la presenza nel Segmento Servizi e progettarne la crescita futura”.
Una crescita che avverrà anche attraverso “operazioni di M&A mirate all’ingresso, con time to market ridotto, in alcuni paesi dell’Unione Europea dove non siamo presenti (come Francia, Regno Unito e Spagna), e sarà inoltre sostenuta dalle opportunità nel segmento Costruzioni su alcuni mercati, come quello italiano, dove il regime di incentivazione è attualmente favorevole”, spiega il manager, che ricorda come in Italia le rinnovabili classiche e il biometano siano sostenuti rispettivamente dal Decreto FER D.M. 04.07.2019 e dal D.M. 02.03.2018.
Il chiaro indirizzo strategico del Gruppo PLC, focalizzato sempre di più sulle attività del Segmento Servizi e sulla presenza multiregionale e multi-tecnologica, ha portato negli ultimi anni a risultati che “possono senza dubbio considerarsi soddisfacenti e pienamente in linea” con il percorso di sviluppo delineato dal management.
Un successo, quanto fatto sinora da PLC, anche se “per fattori esogeni il Gruppo non ha raggiunto in pieno i target che si era prefissato”.
Infatti, “nonostante il ritardo nella pubblicazione del Decreto FER 2019 e la pandemia da Covid-19 abbiano impattato il Segmento Costruzione e in parte anche la componente dei servizi di installazione e montaggio di turbine eoliche, a causa dei rallentamenti nell’apertura dei relativi cantieri, va sottolineata la crescita costante dei servizi di manutenzione sugli impianti di produzione di energia elettrica, considerati di natura indifferibile e di pubblica utilità”.
E tutto ciò è preludio di un futuro “sicuramente molto promettente, fermo restando la possibilità di una recrudescenza dell’emergenza epidemiologica con impatti difficilmente prevedibili”.
Il mercato delle energie rinnovabili, sia in Italia che negli altri paesi dell’Unione Europea, precisa Orlando, “è in continua espansione e sarà centrale nei prossimi anni grazie al supporto delle politiche comunitarie in tema di contrasto al cambiamento climatico e dei meccanismi nazionali di incentivazione. Inoltre, su alcune tecnologie la market parity e i PPA di medio-lungo periodo, che rendono gli investimenti economicamente sostenibili anche in assenza di incentivi, sono ormai una realtà”.
E in questo contesto in evoluzione, PLC opera potendo vantare “un backlog di ordini in portafoglio molto significativo, sia nel Segmento Costruzione sia nelle attività O&M recurring”, che rende il Gruppo “molto fiducioso circa la propria crescita futura in particolare nel Segmento Servizi, anche in considerazione della centralità politica, economica e sociale delle energie rinnovabili nel medio-lungo termine”.
Inoltre, un indubbio punto di forza di PLC è la presenta multi-tecnologica sia nelle attività di costruzione sia in quelle di service, che la portano ad avere “pochi competitors in grado di offrire la stessa gamma completa di servizi, anche se è doverosa una distinzione di fondo tra le varie tecnologie”, puntualizza il manager.
“Nell’ambito delle infrastrutture elettriche ad alta tensione, ad esempio, la competizione è ristretta a pochi provider in grado di offrire la nostra stessa qualità e varietà di servizi; diversamente, nel settore fotovoltaico ci troviamo di fronte a numerosi operatori che propongono una gamma ristretta di servizi ma a prezzi molto competitivi”.
A ciò si aggiungono le diverse dinamiche legate alla domanda e all’offerta. Infatti, in settori come il fotovoltaico e l’eolico “è in atto ormai da anni una concentrazione spinta di mercato – con la presenza di grandi utilities, fondi di investimento e IPP – a cui non è corrisposta una proporzionale concentrazione degli operatori, determinando di conseguenza un livellamento verso il basso dei prezzi, con termini e condizioni contrattuali sempre più stringenti”.
Pertanto, in questi casi, chiarisce Orlando, “i fattori critici di successo possono essere legati esclusivamente agli investimenti in innovazione tecnologica capaci di generare efficienza e ridurre i costi dei servizi – ne è un esempio la realtà aumentata su cui il Gruppo sta già investendo – e all’incremento di investimenti organici funzionali alla crescita del business, come quelli relativi a spare parts strategiche soprattutto nel settore eolico e fotovoltaico”.
Il tutto, “mantenendo alti livelli di qualità del servizio ed elevati standard di sicurezza, nonché una presenza operativa e logistica distribuita sul territorio in grado di garantire tempi di intervento ridotti”.
Tutti fattori che il Gruppo PLC ritiene indispensabili per potere competere al meglio e che ha considerato per completare la rivisitazione del Piano Industriale, la cui presentazione tuttavia è stata ritardata proprio a causa della imprevedibilità gli impatti derivanti dalla pandemia da Covid.
“Gli obiettivi strategici confermano il trend secondo il quale è pienamente in atto la trasformazione del Gruppo in un operatore ISP multiregionale”. La differenziazione tecnologica e regionale, conclude Andrea Orlando “ci consentirà altresì di tornare a livelli di redditività in linea con quelli pre-2019, a dimostrazione che il 2019 è stato un anno penalizzato dal ritardo, accumulato nel mercato domestico, nell’approvazione del Decreto FER e nel pieno corso del progetto di riorganizzazione strategica del Gruppo”.