Banche (-1,2%) – Ancora vendite su UniCredit (-2%)

Il Ftse Italia Banche chiude con un ribasso dell’1,2% e in linea all’analogo indice europeo (-1,4%), frenando anche il Ftse Mib (-1,1%).

Sul mercato il focus resta da un lato sull’andamento dei contagi da coronavirus nel Mondo (inclusa l’Italia) e sulle misure restrittive per rallentarne la corsa e, dall’altro, sulla prosecuzione della campagna vaccinale, che sarebbe dovuta entrare nel vivo nei prossimi mesi ma che probabilmente subirà degli slittamenti a causa di ritardi nelle forniture, anche se la situazione sembrerebbe migliorare. Ulteriori preoccupazioni derivano dalle varianti del virus e dall’incertezza sull’intensità dell’efficacia dei vaccini su di esse.

In Italia l’attenzione resta su Mario Draghi, che ha sciolto la riserva e formato il nuovo Governo dopo le consultazioni con le forze politiche. Il nuovo esecutivo ha ricevuto la fiducia del Parlamento.

In questo scenario, con lo spread Btp-Bund risalito in area 100 pb, sul comparto bancario sono proseguiti i realizzi.

Sul Ftse Mib in rosso UniCredit (-2%), che resta al centro delle indiscrezioni di M&A. Prese di beneficio su Bper (-1,7%) e Banco Bpm (-0,6%), ancora oggetto di rumor nell’ottica di una potenziale aggregazione. Su Banco Bpm circolano anche indiscrezioni sulle possibili mosse nella bancassurance.

Sul Mid Cap frena ancora Mps (-2%), in attesa di capire come il nuovo Ministro dell’Economia, Daniele Franco, vorrà gestire l’iter di privatizzazione. La banca è oggetto di rumor su una possibile soluzione ai potenziali rischi legali.

In controtendenza Creval (+1%), su cui non si è verificata la golden power nell’ambito dell’Opa lanciata da Crédit Agricole Italia e con il socio Petrus Advisers che ha fatto sapere che non aderirà all’offerta a causa del prezzo non ritenuto congruo.

Sullo Small Cap il focus resta su Carige, aspettando novità sulla riammissione in Borsa e con la banca che ha ceduto altre quote del capitale di Bankitalia. Ritraccia Banca Profilo (-2,1%), su cui continuano a rincorrersi i rumor sulla cessione della quota di controllo.