Reti – Positivo il primo semestre 2020 e buone prospettive per il futuro

Le difficoltà connesse al Covid-19 non intaccano i risultati di Reti, che archivia la prima metà del 2020 con ricavi in crescita dell’1,4% a 10,5 milioni e margini reddituali in progresso di quasi 2 punti all’11,2 per cento. Ed il management, sulla base dell’andamento del primo semestre e assumendo un approccio prudente, confida di poter raggiungere gli obiettivi prefissati per il 2020 grazie alla dimostrata capacità di superare senza contraccolpi il periodo complesso. Integrae Sim stima così per il 2020 un valore della produzione in crescita del 6,6% a 22,6 milioni e un Ebitda a 2,4 milioni, con una marginalità al 10,4% (10,3% nel 2019). La società il 4 marzo presenterà alla comunità finanziaria i risultati di fine 2020 e un aggiornamento sui piani di sviluppo strategico e sul business.

Attività

Reti è tra i principali player italiani nel settore dell’IT Consulting, specializzata nei servizi di System Integration. Con oltre 300 collaboratori, supporta da oltre 25 anni le Mid & Large Corporate nella trasformazione digitale, offrendo servizi di IT Solutions, Business Consulting e Managed Service Provider, realizzati attraverso le principali Key Enabling Technologies (KET).

La società, operativa quasi esclusivamente in Italia, dispone di un pacchetto clienti di 100 aziende principalmente operanti nei settori “IT spending” quali BFSI, IT, Telco e Manufacturing e consolidate partnership di lunga durata con i principali IT Vendor internazionali (Microsoft, Apple, Cisco, Oracle, ecc.). La società dispone di un asset strategico, il “Campus tecnologico”, laboratorio interno di innovazione tecnologica e ricerca suddiviso in 6 Centri di Competenza: Cloud, Business & Artificial Intelligence, Cybersecurity, Project Management & Business Analysis, ERP e IoT. Il Campus rappresenta in vero e proprio Centro di Innovazione dove hanno origine tutti i progetti sviluppati. Altra parte essenziale del Campus è la Reti Academy, learning provider attraverso la quale i talenti vengono formati per diventare professionisti altamente qualificati.

Tre sono le principali linee si business, IT Solutions, Business Consulting e Managed Service Provider caratterizzate da un elevato cross-selling che permette l’aumento dei ricavi e il contestuale incremento del tasso di fidelizzazione dei clienti.

Reti nel 2020 è diventata una Società Benefit, una forma di società a scopo di lucro caratterizzata da un livello più alto di trasparenza e accountability.

Ultimi Avvenimenti

Nel primo semestre 2020 Reti è stata impegnata nel processo di quotazione all’Aim, conclusosi lo scorso 10 settembre con l’inizio delle negoziazioni. L’ingresso è stato preceduto dall’Ipo, che ha consentito raccogliere 2,9 milioni circa di mezzi freschi, che verranno indirizzati in particolare a sostegno della strategia di M&A e all’attività di R&D, oltre che ad accelerare il percorso di crescita organica fondato sullo sviluppo del Campus Tecnologico.

Inoltre, a conclusione del percorso avviato nel 2020 con l’adozione dello status giuridico di Società Benefit e la pubblicazione del primo bilancio di sostenibilità, a inizio febbraio Reti ha ottenuto la certificazione B-Corp (Benefit Corporation), con la quale si riconosce che la società, insieme al profitto, fa crescere il vantaggio sociale. Bruno Paneghini, P e Ad di Reti ha dichiarato “Questo riconoscimento conferma il nostro impegno ad operare con trasparenza, responsabilità, interdipendenza ed inclusione e ci sprona a proseguire nelle pratiche e nei comportamenti virtuosi che sono alla base del nostro progetto di crescita e del nostro modo di fare impresa”.

Nell’ambito dell’emergenza Covid-19, Reti ha messo a disposizione gratuitamente le proprie competenze a supporto delle imprese nel processo di attivazione dello Smart Working (in linea con il programma di solidarietà digitale promosso dal Ministro per l’Innovazione tecnologica e la Digitalizzazione).

Conto Economico

Nell’attesa del Cda di approvazione dei risultati 2020 fissato per prossimo 1° marzo,  la prima metà del 2020 si è chiusa con ricavi pari a 10,5 milioni, in crescita dell’1,4% rispetto al pari periodo 2019, trainati dalle linee IT Solutions e Managed Service Provider. Un andamento riconducibile al consolidamento delle attività presso i clienti storici e all’ampliamento del portafoglio clienti nazionale e internazionale, sviluppato anche attraverso l’acquisizione di commesse a maggiore marginalità.

L’effetto combinato del positivo trend del fatturato e dei minori costi per servizi (-12% a 1,6 milioni), ha spinto, l’Ebitda a 1,2 milioni (+21%), con una marginalità salita all’11% (9,4% a fine giugno 2019), pur in presenza della rilevanza del costo del personale (+1,8% a 7,4 milioni) quale elemento fondamentale del modello di business basato sulle risorse umane (figure chiave e professionisti altamente qualificati).

L’Ebit ammonta a 0,6 milioni con una crescita del 26% spesati maggiori ammortamenti (+10% a 0,5 milioni), connessi in particolare agli investimenti realizzati e relativi al Campus Tecnologico Reti. Il Ros si eleva pertanto al 6,1% (+120 basis points).

I conti beneficiano poi del calo degli oneri finanziari netti a 64 mila euro (110 mila euro al 30/6/19) e di una minore imposizione fiscale, con un tax rate pari al 34,8% (40,7% nel pari periodo 2019). Ne deriva un utile netto aumentato del 72% a 377 mila euro.

Breakdown Ricavi

Nel periodo, l’apporto delle tre linee di business rimane sostanzialmente invariato. La disamina mostra la prevalenza dei ricavi rivenienti dallo sviluppo di software (+1,2% a 6,3 milioni), con il 60% del totale, seguita dai servizi Business Consulting (17%), con ricavi diminuiti del 6% a 1,8 milioni e Managed Service Provider (16%), che ha invece mostrato uno sviluppo del 7% a 1,7 milioni. I 711mila euro (+12%) di ricavi accessori (7% del totale) riguardano principalmente la rivendita di HW/SW e di servizi.

La suddivisione dei ricavi per tipologia contrattuale mostra come Reti utilizzi prevalentemente (53%) la forma tecnica del Time & Material (-0,6% a 5,6 milioni), che prevede una stima di massima delle giornate lavorative per ogni attività individuando un costo orario delle risorse impiegate. Diversamente, la forma del Fixed Price (+2% a 4,2 milioni), pari al 40% del totale, non dipende dall’ammontare delle risorse o del tempo impiegato, bensì si tratta di attività a prezzo fisso.

Stato Patrimoniale

Diminuisce a fine giugno 2020 l’indebitamento finanziario netto a 12,9 milioni dai 13,6 milioni di fine 2019, di cui 1,7 milioni riferiti al core business, il cui miglioramento rispetto a 3,2 milioni di fine 2019 è riconducibile ad una migliore gestione della liquidità. Diversamente la parte preponderante 11,2 milioni (10,3 milioni ) è costituita in prevalenza da mutui ipotecari e finanziamenti destinati allo sviluppo del Campus tecnologico, iniziato nel 2013 e finalizzato a realizzare una struttura organizzativa adeguata alla gestione dei nuovi progetti e alla formazione del personale, sia interno che esterno all’azienda.

Prevedibile evoluzione della gestione

Reti intende consolidare la propria posizione nel mercato IT attraverso il continuo sviluppo di competenze che possano consentire di ampliare e diversificare il portafoglio clienti e le soluzioni offerte. Nonostante i primi impatti sul fatturato, la società “ha dimostrato la sua capacità di adattamento ai cambiamenti ampliando la gamma di servizi offerti e le modalità di erogazione delle attività, con l’auspicio di poter contrastare al meglio i rischi legati alle possibili riduzioni di budget a disposizione dei clienti” spiega l’organo amministrativo.

Le previsioni, benché realisticamente incerte, si attestano su basi cautamente positive. Il management confida di poter raggiungere gli obiettivi prefissati per il 2020 grazie alla strategia aziendale che le ha permesso di superare senza problemi il periodo di Covid-19.

Outlook

Sul fronte dei numeri, positive le aspettative di Integrae Sim (Nomad e Specialist), che nello studio di fine settembre 2020, indica per il 2020 il raggiungimento di un valore della produzione pari a 22,6 milioni ed un Ebitda nell’ordine dei 2,4 milioni, che configura una marginalità del 10,4% (10,3% nel 2019).

Per gli anni successivi, gli analisti stimano che il valore della produzione possa aumentare progressivamente fino a superare 30 milioni nel 2023 (9,34% Cagr 19-23), con un Ebitda atteso a oltre 4 milioni, rispetto ai 2,2 milioni di fine 2019, con un Ebitda margin al 13,6% (10,3% nel 2019).

Borsa

Dallo sbarco in Borsa dello scorso 10 settembre, ad un prezzo di collocamento di 1 euro,  l’azione ha manifestando un andamento discendente toccando il minimo a 0,62 euro il 2 novembre. Terreno in parte recuperato nei giorni successivi risalendo in area 0,8 euro, quota mantenuta fino ad oggi.

Dalla quotazione il titolo ha perso il 7,8% rispetto al guadagno di oltre il 20% dell’indice Aim Italia.

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