Bper – Il nuovo cda sarà all’insegna della discontinuità, Unipol indica Piero Montani come Ad

Unipol, primo socio di Bper con il 18,9% del capitale, ha comunicato a sorpresa che intende presentare una propria lista per il rinnovo del cda della banca modenese all’ordine del giorno dell’assemblea del prossimo 21 aprile, spiegando che non sarà inserito nessun componente dell’attuale board, incluso l’Ad Alessandro Vandelli.

“Presenteremo una lista di sette membri sui quindici del cda, in qualità di azionisti attivi siì ma pur sempre di minoranza, status che vogliamo mantenere nella forma e nella sostanza. Il cda farà le sue scelte. La lista non comprenderà l’attuale Ad Alessandro Vandelli. Inseriremo invece il nome di Piero Luigi Montani, che ha caratteristiche ed esperienza per guidare il rinnovamento di Bper, e questa sarà la nostra proposta ai soci”, ha affermato in un’intervista a Il Sole 24 Ore Carlo Cimbri, Ceo di Unipol.

Piero Luigi Montani è destinato a diventare il nuovo Ad se “sarà nominato” dall’assemblea, ha spiegato Cimbri.

Montani “avrà bisogno di tempo per conoscere la struttura e decidere”, ha sottolineato Cimbri parlando anche a proposito delle future strategie di Bper, al centro dei rumor nell’ottica del consolidamento, con i rumor che la accostano soprattutto a Banco Bpm e Banca Popolare di Sondrio.

In merito a Vandelli, Cimbri ha riconosciuto che “è stato protagonista della forte fase di sviluppo che ha quasi raddoppiato le dimensioni di Bper” e che insieme al presidente uscente Pietro Ferrari “consegnano al futuro cda una banca in salute, che “potrà assumere un ruolo da protagonista nel panorama economico-finanziario del nostro Paese”.

Tuttavia, ha sottolinea il Ceo di Unipol, “come azionisti abbiamo il dovere di guardare al futuro e di creare le migliori condizioni per passare, come dicono gli americani, dal “good” al “great”. La banca ha fatto bene. Tutti auspichiamo che possa fare meglio. Bper dallo scorso febbraio è una banca con oltre 100 miliardi di attivi, la quarta banca italiana”.

Nei giorni scorsi MF aveva riportato l’indiscrezione secondo cui i soci avrebbero potuto optare per la discontinuità. Un segnale in tal senso era già arrivato, con il presidente uscente, Pietro Ferrari, che lo scorso 15 marzo aveva già annunciato l’intenzione di non ricandidarsi.