Lo scorso 10 marzo illimity, Gruppo bancario specializzato ad alto tasso tecnologico fondato e guidato da Corrado Passera, ha ricevuto da Borsa Italiana la qualifica di Nominated Adviser (Nomad).
Il Nomad è un soggetto di riferimento per le aziende che, attraverso la quotazione sul mercato AIM Italia, vogliono reperire capitali per consolidare la propria posizione competitiva e accelerare il processo di crescita.
“Un riconoscimento di cui siamo molto soddisfatti e che testimonia il percorso di crescita intrapreso da illimity nei primi due anni di attività. La nostra storia inizia nel gennaio 2018 con il lancio di Spaxs, la SPAC (Special Purpose Acquisition Company) che ha successivamente acquisito Banca Interprovinciale e dalla cui fusione è nata illimity. Da marzo 2019 illimity è quotata su MTA e da settembre 2020 sul segmento STAR. A dicembre 2020 è avvenuto il debutto sul mercato istituzionale con un’emissione senior”.
È quanto riporta il Chief Financial Officer and Head of Central Function di illimity, Francesco Mele, in un’intervista rilasciata a Market Insight.
“Il riconoscimento ottenuto” – prosegue Mele – “si inquadra perfettamente all’interno della strategia della banca, nata con l’obiettivo di riconoscere e valorizzare il potenziale delle aziende italiane”.
“La qualifica di Nomad ci consente di ampliare e completare la nostra offerta grazie a una piattaforma dedicata di Capital Markets per le PMI, nostro target di riferimento. In questo segmento possiamo fare leva su una significativa expertise grazie alla nostra divisione SME, che già offre servizi mirati a supportare i piani di sviluppo e trasformazione delle aziende che assiste”, sottolinea il manager.
“Nell’ambito della piattaforma di Capital Markets dedicata alle PMI, illimity offrirà servizi di Equity e Debt Capital Markets, agendo in qualità di Nomad e Global Coordinator sulle operazioni di IPO e di Arranger sulle emissioni di strumenti di debito”, riporta il CFO.
“Sono molto fiducioso sulle prospettive di questo business in quanto possiamo contare su alcuni fattori distintivi: un’elevata specializzazione e un’ottima conoscenza del mercato e dei settori industriali”, spiega Mele.
“Inoltre” – aggiunge il manager – “possiamo fare leva sulle sinergie con la divisione SME, pienamente coinvolta in questo progetto e che al suo interno possiede competenze uniche nell’ambito dell’analisi finanziaria e industriale. Questo è uno dei grossi vantaggi che riteniamo di avere e che metteremo a fattore comune per fornire una consulenza a tutto tondo ai nostri clienti in base alle loro esigenze specifiche”.
“Nell’ambito della Capital Markets Unit abbiamo creato un team dedicato di professionisti, composto da due key executives, Salvatore Genovese e Giuliano Altieri, supportati da altre 4 persone”, aggiunge il CFO. È doveroso citare anche Fabiano Lionetti, responsabile di Capital Markets e Tesoreria.
“Delineeremo gli obiettivi del nuovo business all’interno del nuovo piano industriale che presenteremo al mercato prima dell’estate, di cui sarà uno degli elementi distintivi. Puntiamo a creare valore per le imprese e a generare un flusso commissionale che contribuisca ad incrementare la redditività della banca”, precisa il manager.
“Per quanto riguarda il contesto di riferimento” – spiega Mele – “ci aspettiamo enormi opportunità di crescita poiché, quando ci sarà un ritorno a pieno ritmo dell’attività e finiranno le moratorie, le PMI avranno bisogno di capitali per essere rilanciate o per portare avanti il proprio percorso di crescita”.
“Prevediamo che il mercato dell’equity riferito alle PMI possa continuare a crescere. Ad oggi ci sono 137 società quotate su AIM che hanno raccolto poco meno di 4 miliardi, con una capitalizzazione di poco superiore ai 6 miliardi.
Una recente ricerca condotta sull’AIM ha identificato un potenziale mercato nei prossimi anni di oltre 30 miliardi, considerando un flottante medio pari al 30%, 5 volte la dimensione attuale. Nel 2020 ci sono state 20 quotazioni nonostante il difficile contesto legato alla pandemia. Per il 2021 l’outlook è positivo pur in presenza degli effetti dell’attuale situazione”, sottolinea il CFO.
“Anche per quanto riguarda il mercato dei minibond il sentiment è positivo. Nel 2020 ci sono state 194 emissioni per un ammontare complessivo di 920 milioni. Un mercato che si è dimostrato resiliente”, aggiunge Mele.
Inoltre, “tramite la leva fiscale e con i nuovi strumenti di risparmio gestito, come i PIR o gli ELTIF, è cresciuta l’attenzione verso il mondo delle PMI”, afferma il CFO.
“Tra i settori più dinamici ci aspettiamo il tech e il biomedicale, cresciuti molto nell’ultimo periodo, e il food. Anche le infrastrutture e le costruzioni possono essere interessanti grazie agli incentivi messi in campo, come ad esempio l’Ecobonus, settore di attività in cui è entrata anche illimity. Il settore industriale/manifatturiero sta dimostrando una resilienza inaspettata, potendo fare leva sulla diversificazione di prodotto e di mercato”, riporta il manager.
“illimity sta guardando a diversi comparti e ha già cominciato a lavorare su alcune operazioni, che normalmente richiedono circa 6 mesi per essere finalizzate”, spiega il CFO.
“La divisione SME è fonte di nuove opportunità grazie al network di relazioni sviluppate nel tempo che includono alcune tra le aziende più promettenti del Paese, oltre a quelle che hanno attraversato e superato momenti difficili attraverso il nostro supporto. Sono già tante le storie che ci hanno reso un punto di riferimento per le PMI in Italia”, chiosa Mele.