Hera – Ebitda +3,5% a 1,1 miliardi in linea con consensus nel 2020, proposta cedola di 0,11 euro (+10%)

Nel 2020 i ricavi del Gruppo Hera crescono su base annua del 2,4% a 7.079,0 milioni.

Andamento che beneficia soprattutto delle attività nel settore energia, in particolare per la variazione di perimetro dovuta all’operazione straordinaria con Ascopiave, che ha portato alla creazione di EstEnergy. Il risultato è determinato inoltre dalla crescita della gestione calore, con gli interventi legati al bonus facciate e alle opere di efficienza energetica.

A livello di risultati operativi, l’Ebitda sale del 3,5% a 1.123,0 milioni, in linea con le stime degli analisti (+0,2% vs 1.121 milioni).

Una dinamica ottenuta, nonostante gli impatti dell’emergenza sanitaria, soprattutto grazie alle performance dell’area gas (+9,6% a 374,4 milioni, il 33% del Ebitda totale) ed energia elettrica (+5,4% a 188,2 milioni, il 16,8% del totale) – per effetto della partnership con Ascopiave. Stabile il ciclo idrico (+0,2% a 265,8 milioni, il 23,7% del totale), grazie ad azioni di efficientamento per resilienza e sostenibilità.

L’Ebit sale del 1,6% a 551,3 milioni (-0,9% vs 556,4 milioni del consensus), nonostante i maggiori ammortamenti connessi principalmente alle variazioni di perimetro (+5,4% a 571,7 milioni).

L’utile netto cresce del 1,8% a 322,8 milioni, beneficiando anche di un tax rate sceso al 25,7% dal 28,3% dell’esercizio precedente.

In aumento anche l’utile netto di pertinenza degli Azionisti, che a fine 2020 si attesta a 302,7 milioni (+0,6% vs utile netto adjusted 2019 di 300,8 milioni; -1,5% vs 307,4 milioni  del consensus).

Sul fronte patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2020 cifra in 3.227,0 milioni, in calo rispetto al valore di fine 2019 (-47 milioni) e al consensus (-22 milioni). La gestione operativa ha generato flussi di cassa positivi e in crescita consentendo di finanziare totalmente gli investimenti, le operazioni di M&A, la distribuzione dei dividendi e l’acquisto di azioni proprie.

Il rapporto PFN/MOL si attesta a 2,87x, in deciso miglioramento rispetto ai 3,02x del 2019.

Gli investimenti operativi, al lordo dei contributi in conto capitale, effettuati nel periodo ammontano a 506,4 milioni (533,8 milioni nel 2019) e sono stati destinati principalmente a interventi su impianti, reti e infrastrutture, adeguamenti in ambito depurativo e fognario e  sostituzione massiva dei contatori.

Nel 2020 gli investimenti netti – comprensivi di 46,9 milioni relativi all’acquisto di partecipazioni finanziarie riferite principalmente ad Ascopiave – sono stati pari a 528,5 milioni, in crescita del 3,8% rispetto ai 509,2 milioni del 2019.

Il management ha deciso di proporre all’Assemblea dei Soci del 28 aprile la distribuzione di un dividendo di 11 centesimi per azione, in crescita del 10% rispetto all’ultimo dividendo pagato e in rialzo rispetto a quanto previsto nel Piano industriale per l’esercizio in corso.

Infine, migliorano anche tutti gli indicatori di sostenibilità con EBITDA a valore condiviso in crescita a 420,0 milioni di euro (+7,2%) pari al 37,4% del EBITDA complessivo. Un risultato in linea con la traiettoria segnata dal Piano industriale, che proietta al 2024 questo valore a quota 648 milioni, quasi il 50% del totale.