Nel 2020 il Gruppo Iren ha registrato ricavi per 3.725 milioni, in calo del 12,8% rispetto a 4.275 milioni nel 2019.
Andamento imputabile principalmente all’impatto Covid-19, ai prezzi delle commodity e al clima mite.
L’Ebitda ammonta a 927 milioni, in crescita del 1,1% rispetto a 917 milioni nel 2019. Escludendo gli effetti straordinari che hanno caratterizzato entrambi i periodi, la crescita dell’Ebitda sarebbe stata di circa 49 milioni (+5,7%).
L’Ebit è pari a 416 milioni, in calo del 8,0% rispetto a 452 milioni nel 2019. Escludendo gli effetti straordinari e l’accantonamento straordinario al fondo svalutazione crediti per effetto del Covid-19, la voce risulterebbe in crescita del 2,3%.
L’utile netto di Gruppo attribuibile agli azionisti sostanzialmente stabile a 235 milioni (-0,4% vs 236 milioni nel 2019). Escludendo gli effetti straordinari, l’utile netto risulterebbe in crescita del 3,7%.
L’indebitamento finanziario netto cifra in 2.948 milioni, in aumento di circa 242 milioni rispetto a 2.706 milioni di fine dicembre 2019.
Gli investimenti tecnici lordi realizzati nel periodo ammontano a 685 milioni (+31% a/a).
Il Cda ha deliberato di proporre all’Assemblea degli Azionisti, convocata il 6 maggio, il pagamento di un dividendo pari a 9,50 centesimi per azione, in crescita del 2,7%
rispetto allo scorso anno. Il dividendo verrà messo in pagamento a decorrere dal 23 giugno 2021 (data stacco cedola il 21 giugno, record date il 22 giugno).