Sit ha chiuso il 2020 con ricavi consolidati per 320,7 milioni, in diminuzione dell’8,9% rispetto al 2019, una dinamica che ha risentito dell’impatto Covid-19, segnando nella prima metà dell’anno una riduzione del 20% rispetto all’anno precedente, ma registrando già a partire dal terzo e soprattutto nel quarto trimestre (+4,9%) un miglioramento.
Le vendite della divisione Heating ammontano a 249 milioni (-4,2% rispetto al 2019, -3,5% a cambi costanti), mentre quelle della Divisione Smart Gas Metering sono state pari a 68,6 milioni (-22,6%).
L’Ebitda adjusted scende del 7,7% a 44,6 milioni, per un margine del 13,9% (-20 bp).
L’Ebit si riduce invece del 20,7% a 19,6 milioni, con una marginalità del 6,1% (-90 bp).
L’utile netto consolidato adjusted è pari a 13,4 milioni, in calo del 10%.
L’indebitamento finanziario netto a fine anno 2020 si attesta a 115,8 milioni, in aumento rispetto ai 78,4 milioni di fine 2019, scontando il costo dell’acquisizione di Janz per 29,7 milioni e l’impatto dell’IFRS 16 per 15,4 milioni.
Il Cda ha proposto all’assemblea un dividendo di 0,28 euro per azione, con stacco cedola il 10 maggio prossimo, record date l’11 maggio e payment date il 12 maggio.
Per il 2021 il Gruppo prevede una crescita delle vendite mid/high single digit consolidando, per la prima volta, il business dei contatori acqua. La redditività complessiva del Gruppo è prevista in crescita.
Per quanto riguarda le singole divisioni, Sit prevede i seguenti trend di business: il fatturato della divisione Heating è atteso in crescita, confermando la resilienza di questo segmento e la centralità per i consumatori dell’installazione di caldaie ed apparecchi di riscaldamento ad alta efficienza. Il fatturato estero della divisione Smart Gas Metering è previsto intorno al 10% del totale, mentre le vendite della divisione Water Metering sono attese aumentare in crescita in linea con gli obiettivi del Piano annunciato al momento dell’acquisizione di Janz.