Nel 2020 il Gruppo PLC ha impresso una forte accelerazione a livello di ricavi ed Ebitda rispetto all’esercizio precedente, al contempo riducendo sensibilmente l’indebitamento finanziario netto.
“Risultati da considerarsi più che positivi alla luce dell’attuale contesto macroeconomico”, esordisce Michele Scoppio, Amministratore Delegato di PLC, in un’intervista rilasciata a Market Insight.
Il gruppo, sottolinea il manager, “ha superato brillantemente un anno di particolare incertezza, confermando non solo di essere tornato a un accettabile livello di redditività con una forte generazione di cassa, ma di aver perseguito anche una sensibile crescita del Segmento Servizi, diventato a tutti gli effetti trainante, in perfetta coerenza con il percorso individuato oramai da tempo”.
Ciò conferma l’eccezionalità dell’anno 2019 oramai alle spalle, dovuta “al forte rallentamento nell’approvazione del decreto FER 1 da parte del Governo italiano”, ma anche “l’importante passo in avanti nel perseguimento dell’obiettivo di concentrare sempre più l’attività del gruppo nel settore dei servizi, proponendosi al mercato come un Independent Service Provider (ISP, ndr)”.
Numeri alla mano, il fatturato del gruppo attivo nella filiera delle rinnovabili è migliorato del 43,7% a 65,5 milioni, anche grazie al contributo della neo consolidata Schmack Biogas per circa 8 milioni.
L’Ebitda è balzato a 3,4 milioni, da 0,4 milioni del 2019, confermando “il trend di crescita già visto nel primo semestre dell’anno, pur rimanendo al di sotto delle aspettative a causa dei rallentamenti dovuti alla pandemia da Covid 19, con particolare riferimento al Segmento Costruzione e in minima parte a quello Servizi, in relazione alla componente E&I sviluppata tramite il Perimetro Monsson Operation”, spiega Scoppio.
La marginalità del Segmento Costruzione, infatti, ha subito “un impatto negativo conseguente alla chiusura dei cantieri in corso e ritardo nell’avvio dei nuovi progetti, a causa dei lockdown. Il settore del biogas, dal canto suo, ha risentito in maniera più significativa degli effetti del Covid-19 che ha determinato, oltre al blocco dei cantieri, la sospensione di alcune trattative in corso”.
In controtendenza, invece, il Segmento Servizi che ha registrato un notevole impulso concorrendo ai ricavi consolidati per 46,5 milioni (il 70,8% dei ricavi totali e in crescita di oltre il 50% rispetto al 2019) e un Ebitda di 5,4 milioni, con il relativo margine al 11,7%.
Risultati che dimostrano come la componente O&M sia meno sensibile ai fattori esogeni. Il gruppo, infatti, precisa l’Ad, “anche durante l’emergenza sanitaria con le conseguenti misure restrittive, ha continuato le proprie attività operative di manutenzione e intervento sugli impianti di produzione di energia, in quanto servizi considerati di pubblica utilità e indifferibili, dimostrando di rappresentare la componente recurring utile a determinare una solida base della redditività del gruppo”.
A completare il quadro dei risultati raggiunti, il dato sull’indebitamento finanziario netto di gruppo che al 31 dicembre 2020 cifrava in 4,1 milioni (rapporto EBITDA/PFN pari a 0,87), dimezzatosi rispetto agli 8 milioni di fine 2019, “a dimostrazione dell’importante generazione di cassa del Gruppo avvenuta nel corso del 2020”.
“Ci attendiamo inoltre – prosegue il Ceo di PLC – che questo dato sarà in ulteriore notevole miglioramento nel corso del 2021, grazie a un importante operazione straordinaria che abbiamo in procinto di chiudere con la multi utility EDPR (EDP Renewables Italia Holdings, ndr) e gli incassi previsti derivanti dall’operazione con Enel Green Power”.
Allargando lo sguardo al mercato di riferimento, e in particolare a quello italiano, Scoppio sottolinea come “le incentivazioni previste dal Decreto FER 1 per il triennio 2019-2021 stiano dando un forte impulso agli investimenti in nuovi impianti e nel revamping di quelli esistenti”. Ciò rappresenta certamente un’opportunità “per noi operatori del settore di acquisire commesse e progetti per la realizzazione dei MW incentivati”.
Ciò si scontra, però, con le note lungaggini della burocrazia italiana, ulteriormente aggravate dagli effetti della pandemia che “hanno determinato dei risultati fortemente deludenti in relazione al tasso di assegnazione nelle ultime aste bandite dal GSE”.
E tutto ciò, continua l’Ad, “risiede principalmente nel fatto che nell’ultimo anno sono state rilasciate poche autorizzazioni per la realizzazione di nuovi impianti, nonostante vi siano oltre 12GW di progetti eolici attualmente in vari stadi di iter autorizzativo”.
Il Gruppo PLC, pertanto, si aspetta che il nuovo Ministero della transizione ecologica – che il Governo Draghi ha voluto integrasse le storiche competenze del Ministero dell’ambiente con quelle in materia di politica energetica prima in capo al Ministero dello sviluppo economico – “possa segnare un vero e proprio cambio di passo del paese utile al raggiungimento degli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione fissati dal PNIEC, coerentemente agli indirizzi del Green Deal europeo”.
In questo contesto, “consci delle nostre capacità e con grande determinazione, siamo pronti all’adozione del nuovo piano industriale 2021-2024, che prevede risultati in miglioramento per tutte le principali voci di bilancio e in particolare per quanto riguarda la redditività”, afferma con soddisfazione l’Ad.
Il gruppo stima un Ebitda in crescita dai 9 milioni nel 2021 ai 12 milioni del 2023, grazie a una importante crescita per linee interne; nel 2024, poi, il management prevede di consolidare i risultati economici di una importante operazione di M&A prevista per la fine del 2023, con la quale si vuole ulteriormente rafforzare il ruolo di ISP con un incremento dell’Ebitda a fine piano del 20%.
In arco di piano, gli investimenti netti raggiungeranno i 24,8 milioni, di cui 4 milioni di natura industriale e oltre 20 al servizio del M&A. Particolare attenzione verrà rivolta a specifici target di sostenibilità e all’innovazione, che vedrà 1,2 milioni di risorse per iniziative nell’ambito della digitalizzazione e creazione di sistemi di gestione intelligente della manutenzione.
Arriverà a 8,5 milioni nel triennio 2021-2024 il monte dividendi, con un DPS minimo di 0,1 euro nel 2022 (base bilancio 2021).
“Nonostante il periodo particolarmente complicato, riteniamo di aver imboccato la strada maestra e di avere la necessaria determinazione per dare soddisfazione ai nostri azionisti”, conclude Michele Scoppio.